PELLICO, Silvio.

Lettera autografa firmata alla sorella ''Ma chère Joséphine''.

(Torino), 15 ottobre 1853, 3 pagine in-8 su carta con impresso a secco ''Barth'', indirizzo al verso. Pellico scrive alla sorella parlando di questioni religiose, del clima di Torino, della vendemmia. Ne emerge il ritratto di un uomo ormai anziano (tre mesi dopo infatti morirà), fortemente pio e religioso che ricorda l'anniversario del suo arresto ''...Faisons de même chacun dans le cercle de nos petits devoirs et selon nos faibles forces... C'est aujourd'hui l'anniversaire de mon arrestation. Il y a déjà 33 ans ! Que le tems est rapide ! Bénissons de toutes choses le Seigneur et remercions-le des grâces qu'il nous a faites''. Pellico trascorse gli ultimi anni al servizio dei marchesi Di Barolo che inizialmente gli avevano concesso una pensione che gli consentisse di restare a vivere a Torino vicino agli anziani genitori senza avere preoccupazioni di tipo economico, successivamente Pellico era stato responsabile delle due sale d'asilo per bambini poveri ospitate a palazzo Barolo e, infine, nel 1838, dopo la morte dei genitori, era entrato a casa Barolo con le funzioni di bibliotecario e segretario.
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