GIRALDI CINTHIO, Giov. Battista.

De gli Hecatommithi, di G.B. Giraldi Cintho nobile ferrarese. Parte prima (e seconda).

Vinegia, Girolamo Scotto, 1566,

2 vol. in-4, pp. (16), 500; (12), 464; leg. moderna in mezzo marocch., tit. e filetti oro ai dorsi a nervi. Impresa tipogr. sul frontesp. di entrambe le parti (ove l'indicazione "prima" e "seconda" è ritoccata a penna); grandi e belle iniz. silogr. istoriate, testo in car. corsivo, note a stampa nel margine. Le due parti sono rispettivamente dedicate ad Emanuele Filiberto Duca di Savoia e ad Alfonso d'Este Duca di Ferrara; alle dediche seguono un proemio ed un'introduzione nella prima parte ed i "Tre Dialoghi della vita civile" nelle prime 137 pagine della seconda. Seconda edizione, da tutti i critici considerata molto più corretta della prima (apparsa l'anno precedente a Mondovì, presso Leonardo Torrentino) di questa raccolta di novelle, che ricalca vagamente la struttura del Decamerone. Le novelle sono distribuite in dieci "deche", ciascuna preceduta da una dedica a vari personaggi, molti dei quali piemontesi. Una brigata di novellatori e novellatrici, che fuggono per mezzo di una nave da Roma a Marsiglia, a causa del sacco delle soldatesche di Carlo V, per distrarsi passano il tempo narrando vari racconti. Com'è noto, si tratta di un'importantissima fonte per il teatro di Shakespeare: due di queste novelle ispirarono le trame di "Otello", di "Misura per Misura", e della "Notte dell'Epifania". Benché considerata per lungo tempo un esempio di letteratura controriformista, l'opera fu messa all'Indice nel 1580 ed è recente la sua rivalutazione critica per l'originalità nell'ambito dei canoni novellistici cinquecenteschi. Buon esempl. (primo tit. rinforzato, lievi aloni d'umido).

Gamba, Novelle ital., n. 68, p. 120: «Pregio di questa prima ristampa è la correzione dell'Opera di gran lunga superiore all'originale...». Papanti p. 174. Passano p. 354. Borromeo p. 28. BMC 305.
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