MAFFEI, Scipione.

De' teatri antichi, e moderni. Trattato in cui diversi punti morali appartenenti a teatro si mettono del tutto in chiaro. Con la qual occasione risponde al P. Daniele Concina, chi vien ora in tal materia così fieramente attaccato da lui. 

Verona, Agost. Carattoni, 1753,

in-4, pp. (8), 136, (4), leg. coeva cart. Fregio sul tit., testatine, finalini ed iniz. silogr. Prima edizione di quest'opera del dotto poligrafo veronese (1675-1755) in difesa del teatro, contro le opinioni espresse dal Concina, frate domenicano friulano, polemista e teologo. «Questo frate in un'opera ''De spectaculis theatralibus'' fulmina anatemi, e manda dritto all'inferno Maffei, Muratori, e tutti gli altri scrittori più ortodossi, e cristiani in materia teatrale» (Cicognara). L'opera del Maffei, che fonda le sue affermazioni sull'autorità dei dottori della Chiesa, fu approvata dal Papa Benedetto XIV (Prospero Lambertini) che intervenne nella polemica con un breve in cui condannava quei teologi ''che fanno più male al mondo di quello che fanno i teatri, le conversazioni e i balli '' (cfr. Encicl. dello Spettacolo VI, 1840). In fine al presente vol. si allega copia ms. coeva di una lettera inviata da Benedetto XIV al Maffei, datata Roma, 6 ottobre 1753, nella quale il Pontefice lo ringrazia per l'invio di questo libro, di cui dimostra apertamente di condividere ed apprezzare il contenuto e conferma al Maffei la propria amicizia ''quasi sessagenaria''. (Sono 2 pp. in chiara grafia, vergate da mano coeva, probabilmente di Maffei stesso, per rendere noto a tutti che nell'aspra polemica col Concina, la somma autorità religiosa era schierata con lui). Esemplare speciale, immacolato ed a grandi margini.

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