ERBERG, Matthias, von.

La Sacro-santa Biblia in lingua italiana.

Cioè Il vecchio e nuovo Testamento nella purità della lingua volgare, moderna e corretta, corrispondente per tutto al testo fondamentale vero, ... volume a tutti i desiderosi della loro propria salute utilissimo, arricchito d'ardentissimi sospiri a Dio, quasi per ogni capitolo. Norimbergo, alle spese di quest'istesso autore, dimorante prossimo all'albergo dei tre Re, 1712,

in-folio (330x200 mm), pp. (4), 808, 207, (1), leg. coeva in piena pelle, dorso rifatto con applicazione di parte di quello originale con titolo su tassello in carta, tagli rossi. Due belle antiporte in rame incise da J.J. Wolff su disegno di P. Decker, raffiguranti le rappresentazioni allegoriche del Vecchio e del Nuovo Testamento, al frontespizio vignetta in xilogr. raffigurante il volto di Cristo. Testo stampato su due colonne, capilettera e testatine ornate. Prima edizione, ma seconda tiratura, fedele ristampa di quella dell'anno precedente. Nella dedica, l'A. cita Nicolò Malermi e - quali modelli che nel passato s'adoperarono nel diffondere le Sacre Scritture in lingua volgare - Antonio Brucioli e Giovanni Diodati. I loro nomi (primi traduttori in italiano della Bibbia protestante) sono censurati in alcuni esemplari. Brucioli, frequentatore col Machiavelli del cenacolo di dotti agli Orti Oricellari, subì vari processi dall'Inquisizione con l'accusa di luteranesimo e di eresia; nonostante l'abiura, si vide le opere messe all'Indice nel 1559 e date alle fiamme, e fu imprigionato. Il convertito lucchese Diodati (1576-1649), fu amico di Paolo Sarpi e di Milton; la sua traduzione realizzata direttamente dalle lingue più pure (ebraico e greco) fu di estrema importanza per le popolazioni di culto Valdese delle valli piemontesi, duramente avversate nei secoli dai cattolici. La presente traduzione di Erberg è un rimaneggiamento della revisione del Diodati del 1641, volto a rimediare a ''la grandissima scarsezza della parola di Dio, stampata in lingua volgare''; viene annoverata da Darlow e Moule, insieme a quella di Muller 1744, tra le poche edizioni del XVIII secolo di una Bibbia protestante italiana. Buon esemplare (comuni e diffuse bruniture della carta su alcuni fogli ed ininfluenti quanto marginali fori di tarlo), proveniente dalle biblioteche Galletti e Finaly- Landau. Il barone Horace Landau fu rappresentante dei Rotschild anche a Firenze, dove acquistò la villa «alla Pietra», che arricchì di numerose collezioni e di una cospicua biblioteca di manoscritti ed incunabuli provenienti da Galletti, aumentata in seguito dall'erede, signora J.Finaly. Rara ed importante.

Darlow-H.F. Moule 5603. Teza, Bibbie Italiane racconciate nel Settecento, in: Atti Accademia di Padova”, XXI, p. 235-247.

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