TROILI, Giulio (detto il Paradosso).

Paradossi per praticare la Prospetiva senza saperla,

fiori per facilitare l'intelligenza, frutti per non operare alla cieca. Cognitioni necessarie a pittori, scultori, ed a qualunque si diletta di disegno. Dat'in luceda Giulio Troili da Spinlamberto detto Paradosso pittore... Bologna, Gioseffo Longhi, 1683,

3 parti in un vol. in-4, pp. (8), 120 (per le parti I-II); (4), 64 (parte III); legatura coeva in pergamena. Opera adorna di un gran numero di figure a piena pagina inc. su legno, racchiuse in bordura floreale: elementi di prospettiva, figure geometriche animate da figure umane e strumenti; numerosi culs-de-lampe e capilettera ornati; al verso del tit. una grande silografia, ripetuta a pag. 13 (la lezione di prospettiva). La parte II inizia a pag. 49; la parte III ha front. proprio. Seconda edizione delle prime due parti (infatti erano già state pubblicate l'anno precedente dagli ''heredi del Peri'') e prima edizione della terza parte. Opera rara a trovarsi completa della terza parte, una delle migliori tra le antiche opere sulla prospettiva, pregevole anche per la qualità delle incisioni «espresse con chiarezza di disegno». Interessa anche la scenografia (cfr. Leclerc: Les origines italiennes de l'architecture théatrale moderne, p. 181) e l'architettura militare. Esempl. puro e marginoso. ''Troili, a pupil of the quadratura painter Michelangelo Colonna, became scene painter for the Farnese theatre at Parma. Ferdinando Bibiena saw his work there (probably after the artist's death) and absorbed its influence. This original edition of Troili's exceptionally handsome book on perspective is one of the real milestones in the history of theatrical scenery: it describes the conscious use of visual deception, the creation of greater 'depth' by means of oblique positioning of the wings, as common practice twenty years before Pozzo'' (Breman in Architectural Theory and Practice III-B-24). Buon esepl. (con abilli restauri nei margini del frontespizio e qualche ingiallitura qua e là).

Fowler n. 347, note. Riccardi II, 561-2. Cicognara 866: «Si insegnano molte buone pratiche, ed è uno de' migliori libri in questo genere». Berlin Kat. 4722. J. Baltrusaitis, Anamorfosi, pp.19-23.

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