CORIO, Bernardino.

Patria historia. Historia continente de l'origine di Milano tutti li gesti,fatti e dettagli preclari in fine al tempo di esso autore, con somma fedeltà in Idioma Italico composta con il Repertorio prontissimo...

Milano, apud Alexandrum Minutianum, 1503,

in-folio (mm. 394x265), ff. (6 prelim.), (+7 con il "Repertorium Chronicae" ristampato nel XVIII secolo), (422); solida leg. 700esca. p. pelle marrone chiaro, dorso a nervi con tassello e tit. oro, tagli rossi. Impresso con nitido car. romano. L'opera è così illustrata: una silografia a piena pag. (al v. del secondo f. prelim.) con la Virtù che sostiene 2 stemmi, l'uno dei Corio, l'altro degli Ascanio; due altre a piena pagina (al v. del quinto f. prelim. e ripetuta al f. aa1) raffig. l'autore seduto allo scrittoio con nella mano destra una penna, ai suoi piedi un cagnolino, in basso i due versi del Dolcino «Bernardine tibi Insubres debere fatentur/ non minus ac magno Roma superba Tito» ed in alto i motti «E' bello dopo il morire vivere anchora», «Amica veritas» e «Sustine et abstine» ; ed una silogr. a mezza pag. (recto di ff3) con la Virtù che sostiene lo stemma dei Corio. Queste silografie sono considerate ("Illustrazione del libro in Lombardia nel '400 e '500" a cura di SAMEK LUDOVICI, 1960) opera di un artista di cerchia leonardesca, pur presentando influssi ferraresi-mantegneschi; alcuni le dissero opera di Bernardino de' Conti, pittore di Pavia, autore anche di un ritratto (Parigi, Jacquemart-André) che si è presupposto essere quello del Corio; KRISTELLER, invece, le attribuisce al Maestro del Melchiorre da Parma (cfr. Lombardische Graphic, pp. 54-6 e 100-101). Edizione originale ed unica veramente completa, poiché molti passi furono soppressi nelle edizioni successive a causa di alcuni giudizi negativi sui Duchi milanesi, i quali ordinarono la distruzione degli esemplari impressi, e ciò ne spiega la grande rarità. L'opera, in sette parti, è la più importante storia di Milano, dalle origini alla fuga del Moro in Germania e la principale del Corio, che la iniziò nel 1485 pubblicandola a proprie spese coi tipi del Minuziano. La notevole rarità di quest'opera già nei secoli scorsi fece sì che la gran parte degli esemplari venisse completata con fogli di testo impressi con caratteri lievemente diversi e con le figure copiate su rame, insostituzione dei legni originali. Questa particolarità è difficilmente riscontrabile senza poter confrontare più esemplari tra loro, ed è quindi possibile che non sia stata evidenziata nelle descrizioni di bibliografie e cataloghi di vendita. Il Sander, ad esempio, cita equivocamente un esemplare di un cat. Rosenthal del 1927 "dans lequel le portrait n'est pas gravé sur bois, mais à l'eau-forte". In alcuni rarissimi esemplari vennero aggiunte all'inizio sei carte con un utile indice, impresse dai fratelli da Legnano pochi anni più tardi; questo esempl. assai bello, a grandi margini, fu corredato al momento della rilegatura di un "Repertorio" ristampato nel XVIII secolo senza la bordura silografica (margine basso o esterno dei primi 16 ff. e dell'ultimo restaurato o rinforzato; lieve censura a penna sul f. a5; rare chiose di mano coeva nei margini).

Kristeller 116. Sander I, 2170: «Les 6 ff. premiers contenant le premier titre, l'avis au lecteur et le répertoire n'ont été publiés que plusieurs années après l'ouvrage et manquent souvent». Mortimer I, 137. Trivulziana 154. Predari 136. Cat. Hoepli 647.

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