GUALENGO, Galeazzo.

Sonetti Sacri del Marchese Galeazzo Gualengo detto l’Avvinto, Accademico Intrepido. (Segue, del medesimo:) Epigrammatum Sacrorum liber.

Ferrara, Francesco Suzzi, 1620, 2 opere in un vol. in-4, pp. (20, compr.frontespizio inc.), 100, (12, le ultime 2 bianche); (24, compr. frontesp. inc.), 100, (12, ultime 2 bianche); legatura settec. piena pergamena rigida, tass. in pelle con titolo oro al dorso. Magnifici frontespizi incisi, identici per entrambe le opere, ciascuna contenente 100 componimenti poetici d'argomento sacro, sonetti in volgare nella prima opera, epigrammi in latino, generalmente più brevi, nella seconda; distribuiti uno per pagina, hanno tutti una testatina ed una iniziale ornata e quelli latini anche un fregio silogr. in basso. Ambedue le dediche ai card. Bevilacqua e Pio di Savoia, datate 1 febbraio 1620, sono di Alfonso Pandolfi, scritte per incarico degli Accademici Intrepidi, istituzione di cui l'autore era stato tra i fondatori. Prima edizione, accuratamemte stampata e ornata su ottima carta. Il marchese Galeazzo Gualengo, ferrarese, morto nel 1623, figlio del più noto Camillo, ''fu membro del nuovo Consiglio centunvirale ferrarese; nel 1612 fu riformatore dello Studio e si qualificò come uno degli animatori della vita culturale cittadina'' (DBIt., vol. 60, p. 169). Bellissimo esempl. BMC, XVII sec. e Michel-Michel registrano entrambi la ristampa del 1623 dei soli ''Sonetti sacri''.
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