DOLOMIEU, Déodat Gratet de.
Memoire sur les tremblemens de terre de la Calabre Pendant l’année 1783…
Rome, Antonio Fulgoni, 1784,
in-8 (192x123 mm), pp. 70. Legatura in mezza pelle ed angoli, piatti in carta marmorizzata. Il celebre geologo delle Alpi, che nel 1781 aveva scalato l'Etna e visitato l'arcipelago di Aelion, viaggiò nel febbraio e marzo 1784 nella zona colpita dal disastroso terremoto del 1783. La sua attenzione si concentra su aspetti trascurati nei numerosi opuscoli e cronache pubblicati su questo evento, e spiega scientificamente gli effetti eccezionali delle violente scosse sul paesaggio e sulla natura del paese. “La metodologia scientifica di Dolomieu, espressa attraverso le sue ricerche sui vulcani italiani, adottava gli elementi essenziali della geologia della fine del XVIII secolo: il viaggio scientifico e il lavoro dettagliato sul campo; le competenze mineralogiche e la conoscenza pratica delle miniere; lo studio comparato delle montagne e dei vulcani [...] La percezione della grande complessità, del numero e della varietà dei fenomeni geologici aveva allontanato Dolomieu dalle teorie generali della Terra. Egli cercò la soluzione ai problemi geologici attraverso i viaggi. Per questo motivo, invece di riferirsi a modelli teorici generali, introduceva costantemente domande sui problemi che emergevano dal lavoro sul campo” (E. Vaccari, p. 42). Ottimo esemplare.
Baratta, p. 885; L. Zanzi, Dolomieu. Un avventuriero nella storia della natura, Milano 2003; J. Gaudant (ed.), Dolomieu et la géologie de son temps, Paris 2005; M. Pinault-Sørensen, Images du désastre de Messine, 1783 in A. M. Mercier Faivre-C. Thomas (eds.), L’invention de la catastrophe au xviiie siècle. Du chatîment divin au désastre natural, Genève 2008, p. 360-366; E. Vaccari, “Volcanic Travels“ and the Development of Volcanology in 18th Century Europe, “Proceedings of the California Academy of Sciences“, 59 (2008), Suppl. i, pp. 37-50.