GAROFALO, Biagio.

Considerazioni intorno alla poesia degli Ebrei e de i Greci.

Roma, Franc. Gonzaga, 1707,

2 parti in un vol. in-4, pp. XVI, 61, (3, le ult. 2 bb.); 131; legatura del tempo piena pelle marmorizzata, dorso a nervi con titolo e fregi oro (parzialmente consunta agli spigoli). Alcune iniziali e fregi silografici, carattere tondo ed ampi passi in ebraico e greco. L'opera intera è dedicata, con lunga lettera, al Papa Clemente XI, mentre la prima parte, sulla poesia ebraica, è dedicata al cardinale Lorenzo Casoni, e la seconda, sulla poesia greca, a Flaminia Borghese. Prima edizione di quest'opera erudita, dal ''tono violentemente ed apertamente eterodosso'' che suscitò aspra polemica tra i dotti dell'epoca. «Nel volume...esaminando la natura della poesia ebraica..., facendo propri alcuni dei luoghi più eterodossi della meditazione di Spinoza, finiva per considerare il testo della Sacra Scrittura alla stregua di un semplice linguaggio poetico e metaforico...Ma era soprattutto nella seconda parte del libro, dedicata alla poesia greca, che il G. svelava, con più evidenza, le sue simpatie libertine, approdando a tesi che se, da un lato, sembravano anticipare G.B. Vico nella ricerca della ''profonda sapienza'' che si celava nella ''antiche favole'', dall'altro riformulavano originalmente l'antica tematica dell' ''impostura politica'' delle religioni...» (D.B. It., vol. 52, pp. 362-4). Garofalo Biagio (Napoli 1677 - Vienna 1762) fu grande erudito, filologo e polemista, amico di molti intellettuali del tempo, tra cui Giusto Fontanini e Pietro Giannone. Esemplare puro, a grandi margini (ex-libris ms. nel margine inferiore del titolo).

Haym p. 494, n. 14.

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