Ebraica - DE ROSSI Jo. Bernardus.

De Praecipuis Caussis, et momentis neglectae a nonnullis Hebraicarum Litterarum disciplinae. Disquisitio elenchtica.

Augustae Taurinorum, ex Typ. Regia, 1769,

in-4, pp. (16), 207, (1), leg. mod. p. pelle con bordura a secco sui piatti, tit. oro al dorso. Testo in car. rom. con passi in arabo ed ebraico. Prima edizione di questo lavoro assai importante che indaga sulle cause per le quali all'epoca veniva negata l'utilità e la necessità dello studio della lingua ebraica; l'opera si pone quale "significativa testimonianza della tensione tra teologia e filologia determinatasi nel mondo cattolico sullo scorcio del XVIII secolo a seguito della conoscenza dell'ebraistica protestante...". La pubblicazione valse al suo autore un impiego al Museo Reale di Torino e subito dopo la nomina a professore di teologia nell'Università di Parma. Il De Rossi (Castelnuovo Nigra, Torino, 1742-1831) fu il più grande studioso ed esperto, oltreché dell'ebraico, di altre lingue semitiche quali l'aramaico, il siriaco, il samaritano e l'arabo). A lui si deve l'opera che "fece epoca negli annali della tipografia", quegli "Epithalamia", stampati nel 1785 da G.B.Bodoni cui premise una lunga dissertazione e dove compaiono per la prima volta caratteri esotici. Ottimo esempl. a pieni margini.

DBIt., XXXIX, pp. 205 e segg.
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