DIOGENES, LAERTIUS.

De Vitis, dogmatibus et apophthegmatibus clarorum Philosophorum libri X. Graece et Latine.

Cum subjunctis integris annotationibus. Latinam Ambrosii versionem complevit & emendavit Marcus Meibomius. Seorsum excusas AEg. Menagii in Diogenem observationes auctiores habet volumen 2. Ut & ejusdem Syntagma de mulieribus philosophis. Amstelaedami, apud Henricum Wetstenium, 1692, 2 vol. in-4, pp. (14), 672, (24 tavole f.t. di ritratti); (8), 590, (58 di indice); buona leg. 800esca in m. pergamena e angoli, titoli e fregi in oro su tasselli ai dorsi, tagli marmorizzati. Bell'antiporta figurato al primo volume, frontespizi in rosso e nero con marca tipografica incisa con motto: ''Terar, dum prosim''. Testo greco e latino su due colonne. Il primo volume comprende i dieci libri delle vite, commentate da Isaac e Meric Causabon, Tommaso Aldrobrandini, ornate da 24 belle tavole incise e arricchite da un utilissimo catalogo che documenta le edizioni delle ''Vite'' di Diogene Laerzio fino al 1663. Il secondo volume comprende l'esteso commento di di Joachin Kuhn e di Gilles Menage, seguito dalla sua importante opera relativa alle donne nella storia della filosofia. "Altro che la sola Ipazia: anche se dedicato principalmente all'età classica, il libro di Ménage ci presenta una serie di figure appassionanti, Diotima la socratica, Arete la cirenaica, Nicarete la megarica, Iparchia la cinica, Teodora la peripatetica (nel senso filosofico del termine), Leonzia l'epicurea, Temistoclea la pitagorica, e Ménage, sfogliando i testi antichi e le opere dei padri della chiesa, ne aveva trovate ben sessantacinque. (...) Non è che non siano esistite donne che filosofassero. È che i filosofi hanno preferito dimenticarle, magari dopo essersi appropriati delle loro idee." (Umberto Eco, L'Espresso 11/12/2003). Ottimo esemplare (usuale e uniforme arrossatura della carta). Graesse, II, 396.
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