VALVASONE, Erasmo, da

Della Caccia. Poema.

Con gli Argomenti a ciascun canto di Gio. Domenico de gli Alessandri. Bergamo, Comin Ventura, 1591, in-8 gr., ff. (8), 151, (1 bianco), legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto lungo il dorso e ai piatti (parzialmente leggibile). Impresa tipografica al titolo, testatine e grandi iniz. silogr., nitido car. corsivo. Con 5 belle silografie n.t. raffiguranti movimentate scene di caccia, racchiuse in cornice silogr. portante in basso anche lo ''argomento'' del canto di Gio. Dom. Alessandri. Nei fogli preliminari dedica dello stampatore a Gio. Ant. Nicolini e componimenti poetici in lode del'a. di Angelo Grillo, Gherardo Borgogni, Nicolo Oddo, Ercole e Torquato Torquato Tasso. Prima edizione di quest'opera classica della letteratura venatoria italiana che si compone di 863 ottave. «Nel primo canto si fa la lode della caccia e si descrivono le varie razze di cani e il loro allevamento; nel secondo sono descritti i cani che erano chiamati bracchi; nel terzo le stagioni e i luoghi migliori per la caccia; nel quarto come si combattano e si vincano le fiere; nel quinto gli uccelli rapaci usati per la caccia, la loro cura e il modo di usarli» (Ceresoli). Edizione tipograficamente pregevole, come tutte quelle di Comino Ventura (cfr. Fumagalli, p. 34). Il friulano Erasmo da Valvasone (1523-1593) tradusse in rima Stazio, Sofocle ed altri autori antichi e, oltre il presente, compose altri due poemi: ''L'Angeleida'', cui attinse poi Milton, e ''Le lacrime di Maria Maddalena''. Esempl. genuino e marginoso (con abili restauri al margine bianco esterno dei primi 15 ff.). Manca al BMC e all'Adams. Ceresoli, p. 541: «Edizione originale, rara». Gamba 1719, nota. Souhart col. 477. Harting n. 273. Schwerdt II, 278.
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