DA BARBERINO, Francesco (1264-1348)

Documenti d'amore.

Roma, Mascardi, 1640.

in-4 (240 x 170mm), ff. (24, compreso occhietto, frontesp., ritratto e una tavola), pp. 376, (140: Tavola degli esempi e delle voci); legatura coeva in pergamena, titolo in oro su tassello dipinto, tagli gialli, segnalibro in seta verde; testatine e capilettera xilografici. Prima edizione dell'opera di Francesco da Barberino (Val d'Elsa 1264-Firenze 1348), notaio e poeta didascalico, discepolo di Brunetto Latini insieme a Dante e Guido Cavalcanti. Fu autore inoltre di un'opera sulle usanze femminili e di un galateo, in parte in prosa parte in versi, terminato fra il 1318 e il 1320; e di novelle in volgare, andate perdute. IDocumenti d'amore sono una ricercata opera opera didascalica di cortesia in volgare e latino, terminata nel 1310 e resa pubblica nel 1314. Vi fu citata per la prima volta citata la Commedia dantesca: Francesco da Barberino vergò nel margine della stesura autografa dei Documenti "Hunc [Virgilium] Dante Arigherii in quodam suo opere quod dicitur Comoedia et de infernalibus inter cetera multa tractat, commendat protinus ut magistrum..." quasi certamente tra la fine del 1313 e l'inizio del 1314 (Clemente V è citato in vita e morì in aprile ). E' dunque fondamentale per la datazione del poema dantesco: quantomeno l'inferno era già conosciuto nel 1314.

Prima edizione di uno dei più bei libri figurati del Seicento, tra le più eleganti espressioni del Barocco romano applicato all'arte tipografica. Adorna di un frontespizio raffig. Cupido che prende un'ape, inciso da C.Bloemaert su disegno di A.Camas, ritratto del poeta inciso da S.Vouillemont e 14 tavole n.t. incise da Bloemaert e Greuter dai disegni di vari artisti italiani dell'epoca, quali Magalotti, C.Massimi, Albani, Fabio della Cornia, Camassei, Pucci, Zuccaro; le figure simboleggiano le virtù dell'etica filosofica dell'Amore: Pazienza, Prudenza, Giustizia, Gratitudine, Innocenza... L'edizione fu curata da Federico Ubaldini, che l'arricchì della dedica, della vita dell'a., e degli stimatissimi Indici. È certo che il grande pittore Nicolas Poussin (1594-1665, lavorò a Roma dal 1624 all'ottobre del 1640 e dal dicembre 1642 al 1665, sotto la protezione del Cardinale Barberini), abbia collaborato all'illustrazione dei ''Documenti d'Amore'': l'incisione di p. 357, benchè firmata ''C.Massimi'', è sicuramente tratta da un disegno di Poussin, così come un particolare di quella di p. 90 deriva da un altro suo schizzo (donna seduta); ed è probabile che anche le altre due incisioni firmate dal giovane Camillo Massimo, più tardi Cardinale siano in realtà tratti dal Poussin. Francesco da Barberino, nato in Val d'Elsa nel 1264 e morto nel 1348 durante la peste di Firenze descritta nel Decamerone, ebbe vasta fama come scrittore e pittore, e fu amico di Dante, Cavalcanti e Boccaccio. Esemplare marginoso e su carta forte, con le incisioni nitidamente impresse, malgrado le bruniture ad una ventina di carte e alcuni fogli con fioriture nei margini.

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