DIONYSIUS HALICARNASEUS.

Antiquitates Romanae.

Reggio Emilia, Franciscus de Mazalibus, 12.XI.1498,

in folio,ff. (1b) ii- ccxxvi. Legatura recente mezza pergamena e angoli, titolo al dorso su tassello settecentesco, tagli azzurri. Due forellini di tarlo interessano l'estremo margine delle prime 18 carte.

La traduzione dal greco in latino è dovuta a Lampo (o Lampugnino) Birago, spesso confuso con Lapo da Casiglionchio; egli afferma di essersi basato su 2 codici greci manoscritti trovati nella biblioteca di Papa Paolo II (1464-71), il quale è anche il dedicatario della presente traduzione.La porzione della Storia di Roma a noi giunta va dalle origini al 264 a.C., quindi fino alla prima guerra Punica, ed all'inizio delle storie redatte da Polibio.

Francesco Mazzali nell'ottobre 1494 aveva impresso la seconda parte dell' Historia Latina di Appiano (IGI, 767). Non è noto perché non abbia firmato alcuna edizione per oltre quattro anni, ma il tutto conferma quanto fosse usuale un interscambio tra artigiani e torchi – principalmente legato a fattori economici – all'interno di un'area geografica che andava da Bologna, a Reggio Emilia a Parma, a Scandiano. Francesco Mazzali ricompare quindi quattro anni dopo a Reggio, con il testo di Dionigi di Alicarnasso, di una certa rilevanza in quanto contiene, per la prima volta nella tipografia reggiana, l'impresa dello stampatore: l'adozione di una specifico marchio da parte di Francesco rappresenta l'esigenza di rendere identificabili con certezza i prodotti della sua officina tipografica nel momento in cui cominciava a essere diffusa la produzione di contraffazioni o il riutilizzo di edizioni stampate. L'impresa del Mazzali è assai elegantemente disegnata e incisa su fondo nero con motivo di steli di fiori bianchi e con la croce basata su una secante di un cerchio che divide le lettere «F.M.». Nel 1499 produsse qualche altro libro, fino a quello che rappresenta senza dubbio il punto più alto della sua attività: i Sonetti e canzoni di Matteo Maria Boiardo (IGI, 1856). Boiardo morì prima di vedere pubblicato il suo Canzoniere. È lecito supporre che il contributo del Mazzali abbia anche comportato un intervento filologico e ed editoriale: l'opera di Boiardo è ben curata tipograficamente e contiene anche un sonetto di Bartolomeo Crotto in lode del poeta e delle sue rime.

Bell'esemplare su carta forte con alcune chiose coeve ai margini.

Goff D251. Pellechet 431. IGI 3485. Madsen 1416. GW 8424. BMC VII,1089: "The translator Lampo (or Lampugnino) Birago is often confused with Lapo da Castiglionchio, and so called Florentinus in the editions".

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