EUCLIDES.

Elementorum Geometricorum. Lib. XV. Cum expositione Theonis in priores XIII à Bartholomaeo Veneto latinitate donata, Campani in omnes, & Hypsiclis Alexandrini in duos postremos.

His ajiecta sunt Phaenomena, Catoptrica & Optica, deinde Protheoria Marini & Data, postremum vero, opusculum de levi & ponderoso, hactenus non visum, eiusdem autoris. Basileae, apud Johannem Hervagium, Mense Autusto. Anno MDXXXVII. (Basilea, Hervagen, 1537),

in-folio (305 x 200 mm), pp. (8), 587, affascinante rilegatura coeva in pelle di scrofa su assicelle, piatti interamente decorati a secco da triplice ordine di bordure con fiori e ritratti, un fermaglio conservato; nota di possesso al contropiatto datata 1546. Impresa tipografica al titolo ed in fine, numerose incisioni su legno, diagrammi ed iniziali ornate. Importante prima edizione di Basilea nella quale si vedono riuniti per la prima volta tutti i testi euclidei; comprende sia la traduzione del Campano, esemplata da una traduzione araba, sia quella dello Zamberti tradotta direttamente dal greco; inoltre l'introduzione di Melantone, che sovente fu censurata. Quest'edizione comprende le maggiori opere euclidee: gli Elementa, Phaenomena, Catoptrica, Data, e l'Opusculum De levi & ponderoso, che appare qui per la prima volta. Non ci è pervenuta alcuna notizia relativamente ad un trattato euclideo di meccanica, in greco. Secondo fonti arabe, Euclide avrebbe scritto un trattato relativo al peso. Al momento della pubblicazione fu consegnato ad Hervagius un frammento del ''De levi et Ponderoso'', come facente parte a tutti gli effetti delle opere euclidee. Nel 1900 Curtze, trovò a Dresda il manoscritto ''Liber Euclidis de gravi et levi et de comparatione corporum ad invecem'' e lo pubblicò. Si tratta della stessa opera espressa in modo differente: spiega con metodi geometrici la caduta dei corpi in movimento, e costituisce la più precisa esposizione della dinamica aristotelica e del moto dei corpi. Estese chiose di mano coeva, alcune in rosso, nei margini. Bell'esemplare su carta forte, nella sua preziosa legatura originale, con alcune chiose marginali, lasciate integre dal rilegatore. Nota di possesso calligrafata''1546 Ominium rerum Vicissitudo - B.Praun'' ("All things are subject to change") sul contropiatto anteriore. La famiglia Praun è documentata a Norimberga sin dal 1383, dove fece parte del consiglio cittadino dal 1474 al 1806 e prosperò con il commercio degli articoli più svariati, aprì una sede dell'azienda a Bologna per il commercio di tessuti in seta. (Aloni d'umido nel margine superiore, in genere nell'estremo margine superiore, più marcati ed estesi all'angolo in circa un terzo del volume; al titolo abile restauro in porzione bianca centrale e lungo i tre margini, strappo restaurato alle pp. 421-470, che tocca il testo).

Steck III.33; Stillwell (in the Physics section for theDe levi & ponderoso); Thomas-Stanford 9.

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