CALDERINUS, Domizio – STATIUS, Publius Papino OVIDIUS.

Hoc volumine Domitius inservit Sylvarum Statii Papinii quinque a se emendatos. Sappho. Properti loca obscuriora a se elucubrata

[Venice: Stampatore del Cicero, "De officiis", c.1481-2]

in-folio, ff. 101 non numerati (completo del f. 84 bianco, mentre manca l'ultima bianca, segn. a–c8d6e f8g h6i8k–m6A8B6C4). Bella legatura in piena pelle settecentesca maculata, nervi e fregi in oro al dorso. Ex libris inciso della famiglia Dionisi. Elegante testo stampato in grande carattere tondo attorniato dal commento di Domizio Calderino in corpo minore; numerose annotazioni coeve manoscritte nei margini. Note di possesso dei veronesi Gian Giacomo Dionisi e Pietro Lanino al recto bianco del primo foglio, che al verso riporta l'indice, e in fine la stessa mano ha annotato su 5 linee alcune supposizioni sull'editore. Al verso bianco dell'ultimo foglio un disegno in inchiostro raffigura una rosa dei venti con i quadranti nominati in greco, latino e italiano. In ottimo stato, con alcuni fori di tarlo agli ultimi 20 ff.Il testo riprende l'edizione del 1475 di Arnold Pannartz, il monaco che insieme a Conrad Sweynheym introdusse in Italia la tecnica della stampa a caratteri mobili. Comprende il testo e commento, dedicato ad Agostino Maffei, delle Selve di Stazio, i commenti, dedicati a Francesco d'Aragona, dell'epistola ovidiana di Saffo a Faone e di alcuni luoghi oscuri di Properzio, una seconda epistola all'Aragona del Calderini, celebre e fecondo umanista che fu in stretto rapporto con il Cardinale Bessarione. Questa miscellanea calderiniana ebbe numerose ristampe.

Opera non comune presente nelle Biblioteche italiane in solo sei esemplari completi (e 5 lacunosi) e 4 nelle Biblioteche statunitensi.La famiglia Dionisiè tra le più antiche della nobiltà di Verona: il marchese Gabriele (1719-1808) fu l'artefice della ristrutturazione della villa a Ca' del lago di Cerea nonché del riordino e aggiornamento della biblioteca. La famiglia Dionisi aveva destinato al piano nobile la funzione di libreria e sala di lettura, precoce esempio di centro culturale dove si riunivano artisti e letterati. Dopo la dispersione delle migliaia di volumi del fondo antico, conserva ora i libri sul mobile d'arte contemporaneo della Fondazione Aldo Morelato.

Goff S698; C 5607; GfT 2059; CIBN S-384; Polain(B) 3589; IGI 9153; IDL 4198; IBE 2323; SI 3647; Madsen 3753; Voull(B) 4659; Schmitt I & II 4659;Bod-inc S-294; Sheppard 4743, 4744; Pr 7337; BMC VII 1145;GW M43288; Pell Ms 10683; Aquilon 624; Arnoult 1355; Frasson-Cochet 256; Hillard 1887; Péligry 730; Mittler-Kind 587, 588

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