VALLUS, Echinatus Furius (PARRASIO).

In Rolandinum Pistrini vernam illaudatum.

(Milano, Johannes Angelus Scinzenzeler, ca. 1500-1505), in-folio, ff. 22 n.n. (A-B6, C4, D6), legatura 800esca in mezza pergamena e angoli. Rarissima edizione di questa invettiva edita da Aulo Giano Parrasio sotto lo pseudonimo di Furius Vallus. L'a. volle infatti difendersi dalle accuse che gli vennero rivolte da Rolandino Panato da Lodi e da Damiano Nauta in un opuscolo s.n.t. ma generalmente attribuito ad Alessandro Minuziano (Reichling 1304. Panatus, ''Invectiva in Janum Parrhasium...(Milano, s.n.t., ma dopo 1 luglio1501), conosciuto in un solo esemplare al mondo alla Biblioteca Colombina di Siviglia. La presente edizione è concepita come un dialogo tra Furius (alterego dell'a.) e Panatus (alterego del Minuziano). L'editore e il Parrasio, dopo un periodo di felice collaborazione, ebbero dei forti attriti che culminarono in questi due libretti polemici. Il pamphlet, conosciuto in soli 6 esemplari a mondo (1 a Londra, 1 a Padova, 1 in Vaticano, 1 a Copenhagen, 2 in America), generalmente è accompagnato dal commento del Parrasio sul ''Ratto di Proserpina del Claudiano'', stampato sempre dallo Scinzenzeler, nel 1505, motivo per cui si presume sia questa anche la datazione della presente edizione. Il Parrasio fu dotto umanista (Cosenza 1470-1522), il suo vero nome fu Giovan Paolo Parisi. Dopo aver servito Ferdinando II d'Aragona, si trasferì a Milano (1499), ove compose la maggior parte delle sue opere di carattere retorico-didattico. Nel 1506 lasciò Milano e peregrinò successivamente a Vicenza, Padova e Venezia, finché nel 1511 tornò in patria, dove fondò l'Accademia Cosentina. Buon esemplare (aloni marginali d'umido), di opera estremamente rara; curiosa testimonianza di diatribe letterarie rinascimentali. Goff V, 87. IGI II, p. 184. STC p. 186. Manca a BMC. Madsen 4082; Hunt 3559; BMC(It) p. 186; GW M49408.
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