LAZZARELLI, Giovanni Francesco.

La Cicceide Legitima.

In questa seconda impressione ordinatamente disposta, notabilmente accresciuta, e fedelmente rincontrata con gli Originali dell'Autore. In Parigi (i.e. Venezia) presso Claudio Riud (i.e. Hertz), 1692,

in-12, pp. 412 (compreso satirico antiporta figurato su cui compaiono oltre a un paio di testicoli le false indicazioni di stampa, "M. Deshois fecit", e occhietto); legatura coeva in pergamena, tassello granata al dorso con titolo in oro. Seconda edizione ma prima con titolo "La Cicceide legittima", titolo che verrà ripetuto in tutte le successive tirature; il testo venne pubblicato per la prima volta a Cosmopoli (Venezia) senza menzione di edizione e senza data (1690 ca.) e fu avversato dalla censura. A seguito di questo nella presente edizione compaiono luogo di stampa ed editore falsi e vennero censurati i termini e le parti più scabrose (il vocabolo "coglione" è ad esempio obliterato in tutto il testo e sostituito con l'iniziale e dai puntini di sospensione). "Giov. Francesco Lazzarelli morì prete e preposto alla Mirandola nel 1694... La sua opera La Cicceide è una raccolta di sonetti, ove egli se la piglia crudelmente contro l'Arrighini di Lucca, suo collega presso la Rota a Macerata. Lo trasforma immaginosamente in una persona fatta tutta di priapi, e persegue il suo eroe dalla concezione fino alla tomba, e non risparmia le oscenità... Il libello consiste in due parti. La prima si intitola Le Testicolate, la seconda Le Sghignazzate". Ottimo esemplare (alcune note sull'opera e sull'autore si trovano trascritte da mano coeva sulle sguardie, tra cui il sonetto riguardante "l'olio santo" censurato nella presente edizione). Ex-libris Pollack Parnau.

Parenti, Luoghi distampa falsi, p. 160. NUC., V. 320. Vinciana 2931 ''Raro''. Graesse II, p. 156. Brunet II, 5.

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