Picasso - BALZAC, Honorè de

Le Chef-D'Oeuvre Inconnu. Eaux-fortes originales et dessins gravés sur bois par Pablo Picasso.

Paris, Ambroise Vollard, Editeur, 1931,

in-4 (325x250 mm), pp. XIV, con 67 composizioni figurative astratte di Picasso incise in legno da Aubert, pp. 92 di testo, (8), 13 acquaforti originali di Picasso f.t. Artistica legatura d'amatore, firmata da René Kieffer in pieno marocchino marrone interamente decorata con giochi di filetti a secco, punteggiata in oro, bordura in marocchino grigio, titolo in oro al dorso, taglio sup. dorato., sguardie in seta grigia, in elegante astuccio. Copertina originale conservata. Precede una prefazione del pittore Albert Besnard. Tiratura a 340 esemplari complessivi: il presente è il n. 230 dei 240 sur "papier de Rives". Ammirato da artisti come Paul Cézanne e Henri Matisse, il racconto di Balzac narra la storia di un anziano artista del XVII secolo di nome Frenhofer che lavora ossessivamente a una tela che tiene nascosta per anni. La storia di questo eroe drammaticamente incompreso ma visionario si adattava bene agli artisti d'avanguardia che intraprendevano una carriera sulla scia di Balzac; infatti, nel 1904 Cézanne esclamò apertamente "Frenhofer, c'est moi" (Joyce Medina, Cézanne and Modernism: The Poetics of Painting, SUNY Press, 1995). L'opera è illustrata da 67 disegni di Picasso, xilografati da George Aubert e da 13 acquaforti originali di Picasso a piena pagina fuori testo, stupende, in cui l'artista cominciò ad utilizzare il tratteggio donando forza all'orizzonte prospettico della scena grazie al chiaroscuro. "En 1927 Vollard, à chargé l'artiste d'illustrer une réédition spéciale d'une nouvelle de Balzac datant de 1837. L'histoire de Balzac se situe au 17e siècle dans un studio de la rue des Grands Augustins à Paris ... Dans les années ‘30, par un étrange coup du destin, il loua le numéro 7, rue des Grands Augustins que lui et d'autres croyaient être la maison dans laquelle l'histoire commence. C'est à cette adresse en 1937, exactement cent ans après la dernière version de Balzac, que Picasso a peint son célèbre chef-d'oeuvre, Guernica". Sebbene Picasso - ampiamente riconosciuto come uno dei più grandi incisori di tutti i tempi - sia tra i più prolifici illustratori di libri del XX secolo, le acqueforti che realizzò per questa edizione hanno in realtà ben poco a che fare con il testo di Balzac; piuttosto, l'artista sembra aver colto l'occasione per riflettere più in generale su uno dei suoi temi preferiti: il rapporto tra artista e modello e l'atto stesso della creazione. È forse per questo che il prodotto finale - una vera e propria meditazione sull'arte - è esso stesso un'opera d'arte, annoverabile tra i più bei libri d'artista del XX secolo.Esemplare magnifico, a pieni margini.

Chapon, Le peintre et le livre, p.281:

Le peintre et le livre, p.281: ''Picasso a multipié les manières de créer..il execute une série de variations constituées de droites, de courbes, de figures géometriques. Aux extrémités des points...''. Cramer n.20. Rauch n.53.

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