DANTE.

Canzone di Dante Allighieri pubblicata da Sante Pieralisi, bibliotecario della Barberiniana.

Roma, Salviucci, 1853,

in-8, pp. 19, (1), broch. edit. rosa, titoli in nero al piatto anteriore, entrambi i piatti sono incorniciati da due ordini di bordure floreali, impresa editoriale al frontespizio e al piatto anteriore, testatina e finalini. Nell'Avvertimento l'A. spiega che la canzone, mai pubblicata fino ad allora, viene attribuita a Dante nel Codice della Barberiniana n.1548, risalente alla metà del XIV secolo. "La persuasione che questa canzone fosse di Dante, la trasse il Pieralisi dal notare che, benché adespota, si trovava insieme ad altre sedici canzoni che portano il nome di lui... Possiamo fino giungere ad ammettere che per lo stile e pel "subbietto" possa essere di Dante, ma diciamo che coll'attribuzione di un sol codice e l'incertezza d'un altro non abbiamo dati precisi o abbastanza sicuri per affermar che sia sua..." (Lamma, Studi sul Canzoniere). Rara edizione, fresca e ad ampi margini (brossura appena usurata dal tempo).

 Fiske I, 88; Fiske II, 378. Mambelli, 1035 : "Pubblicata a pochi esempl. da Sante Piralisi con varianti ms. di un cod. Riccardiano. Non compresa dal Fraticelli nella stampa del Canzoniere."

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