BENIVIENI, Girolamo - BOIARDO, Matteo Maria (Tarocchi del Boiardo)

Amore di Hieronimo Beniveni fiorentino, allo illustris. s. Nicolo da Correggio. Et una Caccia de amore bellissima et Cinque capituli, sopra el timore, zelosia, speranza, amore, et uno Trionpho del mondo composti per il conte Matteo Maria Boiardo et altre cose diverse.

Stampata nella inclyta citta di Venetia, per Nicolo Zopino e Vincentio compagno, nel 1523. adi XXX. de luio,

in-8 piccolo (144x100 mm), ff. 48 non numerati, frontespizio entro cornice xilografica, impresa tipografica in fine, caratteri romano e corsivo. Legatura moderna in pergamena rigida, titolo ms. al dorso. Prima edizione di questa raccolta di versi che comprende, tra i vari componimenti: l'Amore del Benivieni, La Caccia di Egidio da Viterbo (cfr. Melzi) e la prima edizione dei Cinque Capitoli (noti successivamente anche come Tarocchi) di Boiardo, apparsi qui per la prima volta. Si tratta di cinque poemi: Timore, Gelosia, Speranza, Amore e il Trionfo del Mondo, a cui fanno seguito "Argumento de li ditti capituli de Mattheo Maria Boiardo sopra un nuovo gioco de carte" ed il "Sonetto Excusato". L'identificazione dei Capitoli come Tarocchi deriva da un'altra versione dei versi di Boiardo: il manoscritto di Pier Antonio Viti da Urbino ( fine del XV secolo) edito solo nel 1894 da Solerti e dal ritrovamento di un mazzo scompleto venduto in asta da Christie's nel 1973 (riprodotte in Dummet, The Game of Tarot, 1980 plate 16). I cosiddetti Tarocchi sono infatti composti, in versi e rima, come a descrivere il mazzo di un gioco di carte metafora del gioco d'amore. Le passioni a cui sono dedicati i quattro capitoli Timore, Gelosia, Speranza e Amore corrispondono ai semi (picche, cuori / denari, bastoni ecc.), e nelle prime dieci terzine di ciascuno si nasconde la numerazione da uno a dieci (spesso con trucchi fonetico-tipografici meno evidenti nell'edizione a stampa, più marcati nel manoscritto): "Timor, un'alba..." (uno) "Timor, tremar" (tre). Le ultime quattro terzine descrivono invece le figure, o Onori (fante, cavallo, regina e re), come personaggi mitologici, biblici o della storia antica (la regina di Timore: "Timor non lasciò Andromaca sicura..."). Il capitolo del Trionfo del Vano Mondo descrive infine gli Arcani Maggiori. Chiude poi l'Argomento de li ditti capituli che spiega il gioco: "Quattro passion de l'anima signora / Hanno quaranta carte in questo gioco / A la più degna la minor dà loro / E il lor significato le colora / Quattro figure ha ogni color anchora...". Buon esemplare di opera curiosissima, molto rara e poco conosciuta (forellino anticamente restaurato al margine esterno delle ultime due carte e lievissimi aloni marginali).

Essling 2208: "première édition, très rare". Melzi, Anonimi, v. 1, p. 159-160. Ceresoli p. 80. Morgante 119 (esemplare scompleto): "rarissimo". Baldi, I "Tarocchi" di Boiardo nella cultura rinascimentale (2008), pp. 77-108.

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