ABRAVANEL, Judah (Leone Hebreo)
Dialogi di amore, composti per Leone medico, di natione hebreo, et dipoi fatto christiano.
(Colophon:) In Vinegia, in casa de' figliuoli di Aldo, 1541,
in-8 (161x98 mm), ff. (2), 241 (ma err. num. 261, passando da 134 a 155), (1). Carattere corsivo, testo su 30 linee. Ancora aldina al frontespizio e al verso del colophon. Legatura coeva in marocchino bruno del legatore parigino Salel (1542 ca.) piatti decorati con arabeschi in argento ossidato e monogramma CC addossato al centro, all'interno di una cornice di filetti a secco, dorso con decorazioni più tarde in oro, doppi filetti e fiorellino, tagli dorati, tracce di due coppie di legacci in seta verde (restauri al dorso). Prima edizione aldina del trattato sull'amore di Judah Abravanel, scritto presumibilmente all'inizio del Cinquecento e stampato postumo nel 1535 (Roma, Antonio Blado). Fondamentale quanto fortunata opera sulla filosofia dell'amore del Rinascimento italiano che in meno di un secolo conobbe venticinque edizioni e continuò ad avere successo per tutto il Seicento; è un dialogo tra i cortigiani Philo e Sophia (amore e sapienza), un filosofo e la sua allieva. I Dialoghi d'amore sintentizzano tradizione platonica, cultura ebraica, aristotelismo arabo ed esegesi biblica, «rientra nella ricca letteratura italiana quattro-cinquecentesca sull'amore platonicamente inteso. Ma...se ne distacca per maggiore vigore logico nel tentativo di accordare Platone e Aristotele, interpretato da Avicenna e da Averroè, col pensiero mosaico esposto allegoricamente dalla Cabala» (cfr. D. B. It., vol. 1, pp. 3-4). La dichiarazione sul frontespizio dell'edizione aldina che Abravanel si convertì al cristianesimo, "dipoi fatto christiano", è dubbia e non è riportata nell'edizione di Blado. Buon esemplare, fresco (ma alone al margine interno dei primi tre fogli e piccoli lavori di tarlo al margine superiore di alcuni fogli e al margine esterno degli ultimi 2, senza perdita di testo), al colophon nota ms. in spagnolo "Hasta a la muerta Et mas si mas se pueda" (provenienza: Christie, Manson & Woods, vendita della Mostyn Hall Library, 9-10 ottobre 1974, lotto 48)
UCLA 303; Edit16 26696; Adams A60; Renouard 123/10. Gay I, 891-2: «Cet ouvrage est un mélange de rêveries cabalistiques, où l'auteur s'efforce de concilier Aristote et les Néoplatoniciens. Il s'occupe de l'amour dans Dieu, dans l'univers, etc.». (Legatura Salel:) Laffitte, Reliures royales du département des Manusrits (1515-1559) (Bibliothèque nationale de France, 2001), p. 22.