BODONI, G.B.- PROSE E VERSI.
Per onorare la memoria di Livia Doria Caraffa
in-4 grande, pp. (6), 598, (2), legatura d'attesa in cartonato rustico con astuccio. Ritratto di Livia Doria Caraffa in antiporta inciso da Raffaello Morghen d'après Fedele Fischietti, un altro entro medaglione arricchito da figure ed elementi archeologici egizi, 248 tra occhietti, testate, finaqlini e iniziali di gusto neoclassico. Tra gli autori, che si celano tutti sotto pseudonimi arcadi, figurano: Pindemonte, A. De Giorgi Bertola, G.B. Roberti, S. Bettinelli, C. Bondi, V. Jacobacci, F.A. Zaccaria. Livia (1745-1779) figlia di don Lazzaro, principe di Avella e duca di Tursi, sposò quindicenne Vincenzo Carafa della Spina (1739-1815), principe di Rocella e del Sacro Romano Impero. Una fra le più apprezzate opere per nitidezza d'esecuzione e ricchezza delle incisioni, che Brooks definisce ''tra i piu' bei libri stampati da Bodoni''. Seconda edizione, più bellla e rara della prima edizione, vero manuale tipografico, apprezzata da Renouard per ''la magnificence de l'éxecution, la multitude des gravures, et la rareté des exemplaires''. Bell'esemplare a pieni margini con barbe, completo del magnifico ritratto realizzato dal vicentino Cristoforo Dall'Acqua (''Paulin.Girgenti Sicul. Pict. del. - Christoph. Ab Aqua Vicent. Inc. 1787'') ispirato al busto in marmo di Giuseppe Sanmartino, commissionato da Vincenzo Carafa della Spina nel 1780, un anno dopo la scomparsa della moglie).
Brooks 525: “Forse più bella della prima edizione: è adorna di 3 ritratti, 8 incisioni a piena pagina, 109 testate, 83 capilettere, 56 finaletti e 16 cornici incise...il ritratto fatto da Dell’acqua è di una bellezza eccezionale”.