GASTRONOMIA.

Il cuoco Piemontese ridotto all'ultimo gusto ... ad uso anche della nostra Lombardiache insegna facilmente a cucinare qualunque sorta di vivande si in grasso che in magro.

Milano, per Giovanni Silvestri, 1825, (1826 sul piatto superiore),

in-8 (mm 190x118) pp. (4), 402, (2). Antiporta calcografica raffigurante l'interno di una cucina. 3 tavole incise in rame, di cui due ripiegate, raffiguranti l'interno di una cucina, e 3 tavole incise in rame, di cui due ripiegate, che illustrano servizi con spiegazione al verso. Bella brossura editoriale, titolo entro cornice formata da vignette rappresentanti specialità alimentari italiane, al piatto superiore. Leggera usura alla cerniera posteriore. A partire dal 1794 il Cuoco Piemontese uscì nelle edizioni milanesi con questo mutato titolo, a indicare - per mere esigenze commerciali - un presunto adattamento al gusto della città lombarda. L'iniziativa fu dell'editore Sirtori, poi riproposta dal 1825 dal libraio Giovanni Silvestri. A pagina 248 riporta una ricetta sul tartufo bianco. Alla copertina posteriore del nostro esemplare è stampato l'elenco dei libri diversi vendibili in questo 'negotio', con una scelta interamente dedicata alla gastronomia che documenta quali fossero i manuali al tempo più diffusi, ad esempio il Cuoco Galante di Vincenzo Corrado o la Cuisinière Bourgeoise di Menon. Ottimo esemplare, ad ampi margini. Qualche carta allentata. La deliziosa copertina illustrata è in assolute condizioni di freschezza, fatto rarissimo per un manuale d'uso di cucina.

B.I.N.G., 625. Bemporat, Ricettari italiani dell'800, ''Appunti di Gastronomia'', 17 (1995), pp. 61-62.

€ 950
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