[DANTE] - ZOPPIO, Girolamo -

La poetica sopra Dante di M. Hieronimo Zoppio.

Bologna, Benacci, 1589,

in-4 picccolo (202x140 mm), pp. (8), 83, (1). Caratteri corsivo e romano, stemma del Granduca di Toscana entro cornice xilografica al frontespizio, testatine e iniziali xilografiche nel testo, illustrazione astronomica nel testo (p.82). Legatura moderna in mezza pergamena antica, piatti in carta decorata. Edizione originale, non comune. Alla dedica, firmata dal curatore Melchiorre Zoppio, figlio dell'Autore, seguono un sonetto italiano del padre e versi latini di Senofonte Bindassi e Francesco Pecci. Girolamo Zoppio, professore universitario e autore prolifico di commenti letterari, fu anche fondatore dell'Accademia dei Catenati. Interessante la figura astronomica in fine all'opera, che correda il passaggio in cui l'autore, che fu giustamente anche maestro di fisica naturale, spiega l'Hora Sesta di Dante (alle 7 di sabato 9 aprile, Malacoda dichiara che si trovavano tra la V e la VI bolgia, a"mille dugento con sessanta sei anni" e cinque ore esatte dopo la morte di Cristo, che sulla scorta del Vangelo di Luca, Dante sapeva essere avvenuta all'ora sesta, cioè a mezzogiorno.Prima del lungo oblìo secentesco, variegata fu la critica dantesca. Sul finire del XVI secolo una disputa intorno al Discorso nel quale si dimostra l'imperfettione della Commedia di Ridolfo Castravillla contro al Dialogo delle lingue del Varchi suscitò un interesse “intorno alla natura del poema dantesco e indirettamente, ma già con un certo generoso empito, intorno alla poesia di Dante” (Vallone). Vi presero parte personaggi noti e meno noti: Borghini, Buonanni, Bulgarini, Capponi, Cariero, Zoppio, Mazzoni, Speroni. Nel complesso buon esemplare (lieve uniforme brunitura di alcuni fogli e strappetto rimarginato all'angolo superiore del secondo foglio), proveniente dallo Stabilimento S. Agostino in Bologna, biblioteca estinta nel 1897 (timbro del XIX secolo al verso del foglio di titolo, presente anche nei fondi Sassoli, Ambrosini, Brighetti, giunti da collezionisti privati a conferma della dispersione).

De Batines, p. 432. Fiske, II, p. 501: "Following the dedication are Latin verses by Senofonte Bindassi and Francesco Pecci, with an Italian sonnet by Zoppio". Vallone, Storia della critica dantesca dal XIV al XX secolo (1981). Dionisotti, Varia fortuna di Dante (1967)

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