OCHINO, Bernardino
Dialogi XXX in duos libros divisi, quorum primus est de Messia, continentque dialogos XVIII...Liber secundus, cum aliis rebus varijs,tum potissimum de Trinitate . Basel, Perna Pietro, 1563.
Basel, Perna Pietro, 1563,
2 volumi in-8 (169x105 mm) pp. 440; 478 [i.e. 518], (2). Belle legature tedesche in pelle di scrofa, riccamente impresse a secco, figure femminili al centro dei 4 piatti, sormontate da lettere "ABP" e datate 1564. Trenta dialoghi divisi in due libri, dei quali il primo è relativo al Messia. "La franca polemica anticalvinista del testo ochiniano e le sue evidenti opzioni castellioniane, rivelano la frattura ormai consumata dal vecchio esule italiano con l'ortodossia ginevrina nel decennio successivo al rogo di Serveto." (Firpo M., "Boni christiani merito vocantur haeretici" Bernardino Ochino e la tolleranza, Firenze, Olschki, 2001). Ochino nei Dialogi XXX condanna il rogo di Serveto e l'affogamento degli anabattisti, oltre a difendere la poligamia tentando di giustificarla con i passi del Vecchio Testamento. Ma è soprattutto a partire dal Dialogo XXV, tra Papanus e Ochinus, che la questione dell'eresia si pone al centro della questione ochiniana, volta a dimostrare che all'origine della corruzione della Chiesa erano stati i papi che avevano occupato il trono da cui avevano spodestato Cristo. La papista era stata la peggior setta di eretici e per questo occorreva vigilare al fine di scongiurare che ciò non si ripetesse anche nelle nuove Chiese riformate. La polemica contro i processi d'involuzione autoritaria in atto nelle Chiese svizzere si pone così al centro dell'opera ochiniana. Opera tradotta in latino da S. Castellion. Antica firma di possesso al foglio di titolo, timbro di antica collezione privata, al contropiatto vecchia etichetta di biblioteca tedesca con apposto il timbro "Dubletta".
Perini, cat. Perna n.n. 85.