PETITOT, Ennemond Alexandre

Raccolta di rami incisi in varie occasioni dalla Regio-Ducal Corte di Parma.

Parma, 1791,

in-folio grande (real folio, 520x355 mm), 119 fogli e 6 tavole ripiegate con freschissime incisioni di 202 tavole in rame. Legatura in vitello screziato coevo con ampia bordura ai piatti, titolo in oro su tassello rosso al dorso (cerniere e dorso restaurati con lievi perdite), internamente perfetto, esemplare di lusso con incisioni nitide su carta forte. Ex-libris di Karl Koch Buchersammlung (1864-1905), collezionista viennese. Tra le sei tavole ripiegate, due sono alte 110 cm (il Teatro e Veleia). I 119 fogli comprendono 13 tavole su doppia pagina e alcune che contengono fino a 9-10 o addirittura 19 piccole incisioni in rame. Un album estremamente raro che comprende tutte le grandi tavole e i piccoli finalini incisi da Petitot durante il suo soggiorno a Parma. Il frontespizio riprende la cornice precedentemente incisa di un altro Recueil de différentes gravures relativo alle opere eseguite per ordine di Monsieur Du Tillot su disegni di Petitot. Questa Raccolta di rami contiene un gran numero di incisioni che furono utilizzate per varie edizioni relative alle Feste di Parma, seguite da varie versioni per il frontespizio inciso delle Costituzioni dell'Accademia e da un gran numero di progetti per la Cappella Reale di San Liborio e la Sala di Colorno, oltre che per la pianta del Giardino di Parma e gli scavi di Veleia.
Completano la raccolta alcune grandi tavole con la pianta e lo spaccato del Teatro Farnese, due vedute del nuovo Palazzo Ducale, alcune delle quali avantilettera o schizzi al tratto prima dell'intervento all'acquaforte. Sono inoltre presenti due stati del ritratto di Condillac per il "Cours d'étude" del 1775 e alcuni soggetti scientifici, tecnici e soprattutto religiosi. In questo volume sono raccolte le quasi 100 tavole in rame dei disegni che Petitot realizzò per le stampe di Bodoni commissionate dalla Corte tra il 1769 e il 1791; una decina sono di Benigno Bossi, sei di Martini, quattro di Bresciani e sette di altri artisti.

Petitot (Lione 1727 - Parma 1801) arrivò a Parma nel 1753, con il titolo di primo architetto della corte borbonica. Il primo ministro Du Tillot incaricò l'amico di lavorare ai monumenti emblematici della città e ai grandi interventi che ridefinirono la città. La fama delle sue "invenzioni" si diffuse immediatamente dopo la pubblicazione di questa Collezione, delle "Mascarades à la Grecque" e della "Suite de vases". In seguito abbraccerà il rinnovamento dell'architettura, elaborando progetti di chiara adesione "rivoluzionaria". Petitot, all'apice della sua carriera di architetto di corte, incontra il giovane Bodoni, giunto in città un anno prima come nuovo direttore della Stamperia Reale, e quindi all'inizio della sua gloriosa attività. Nelle tavole incluse in questa Raccolta che utilizzò per le Feste, Petitot agì non solo come inventore dei complessi progetti architettonici, ma anche come scenografo, costumista e decoratore, fornendo i disegni per molte illustrazioni, per lo più finemente incise da Benigno Bossi.

Questa grande Raccolta, così come l'analoga "Raccolta di rami di proprietà dell'officina particolare di Bodoni", è emblematica del fervore artistico e culturale di Parma verso la fine del secolo, che collocò la città tra le capitali europee dell'arte. Entrambe le opere sono di assoluta rarità, essendo state stampate in un numero molto ridotto di copie (da 6 a 20). Restarono sconosciute a De Lama, a Brooks e, fino al 1946, a Giani. Nessuna è mai apparsa sul mercato nel secolo scorso. Un esemplare fu venduto nel 1845 nel Catalogue de livres anciens, la plupart curieux et rares, de M. TALLAND: p. 44 , lotto 554: "Gr in - fol., demi-rel.".

A. De Pasquale, Le carte del tipografo: libri e manoscritti dall'archivio di Bodoni e della Vedova, p.206: (In Palatina) pervennero a seguito della donazione, avvenuta nel febbraio 1886 da parte di A.G. Spinelli, vicebibliotecario della Biblioteca Estense di Modena, della collezione bodoniana già appartenuta al cavalier Anton Enrico Mortara. Essa contiene le prove di stampa, la raccolta completa delle bozze dell'Oratio Dominica con ampie annotazioni autografe, numerose prove di stampa e fogli in pergamena, la Raccolta di rami incisi in varie occasioni dalla Regio Ducal Corte di Parma.

U. Benassi, Il tipografo G. B. Bodoni e i suoi allievi punzonisti, Arch. stor. per le provincte parmensi, n. s., XIII (1913), pp. 43-155.

Ciavarella. Catalogo del Museo bodoniano di Parma, Parma 1968.

Petitot: un artista del Settecento europeo a Parma, catalogo della mostra (Parma, aprile-giugno 1997

Bédarida P. (a cura di), Feste fontane festoni a Parma nel Settecento. Progetti e decorazioni disegni e incisioni dell’architetto E.A. Petitot (1727-1801), catalogo della mostra, Roma 1989.

Brooks: non è dato di sapere se mai abbia avuto la possibilità di vederne un esemplare, ma in ogni caso la gran parte delle incisioni sono da lui descritte tra il n. 5 e il n. 15 della sua Compendiosa Bibliografia.
Giani, Saggio bibliografia bodoniana 1946, p.71. - Giani, Catalogo autentiche bodoniane, 1948, p.105.
SAMEK LUDOVICI, Mostra 1973 Biblioteca Braidense, p.57: "Vi sono anche opere inedite o incisioni stampate in pochissimi esemplari. Tra le altre, le superbe illustrazioni e decorazioni che furono utilizzate nelle 'Feste'... una serie di superbe code in forma di vasi e foglie d'acanto...". Particolarmente degne di nota sono anche le vignette di piccolo formato, gli stemmi, le cornici, le testate e le iniziali istoriate. Le prove sono tutte molto fresche e spesso avantilettera.
Lester, 2015 pp. 80-82: “Du Tillot's formidable organizational skill, and he insisted on recording the results in the most beautiful way possible. To this end, he gathered together Bodoni, Petitot, and Benigno Bossi, the renowned engraver, and exhorted them to produce albums that would astonish everyone with their magnificence”.

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