VALLARESSO, Zaccaria.
Rutzvanscad il Giovine. Arcisopratragichissima tragedia.
in-4, pp. 85, (3), leg. coeva p. perg. rigida (un taglio al dorso). Iniz. silogr., impresa tipogr. in fine. Edizione originale, contemporanea a quella di Venezia in-8 (vedi scheda seguente) di questa rappresentazione di cinque atti in versi, della quale non è stato possibile accertare la priorità di stampa (l'imprimatur reca la data 17 febbraio 1724). ''Fortunata parodia'' (Bertana, p. 241) della tragedia di Domenico Lazzarini ''Ulisse il Giovine'', pubblicata Padova nel 1720; più in generale il Vallaresso (1686-1769, nobile veneziano, colto ed erudito poeta, nascosto sotto il singolare pseudonimo riportato nel titolo, ed autore anche del poema ''Baiamonte Tiepolo'') con questa curiosa opera, ambientata ''nella nuova Zembla nella città di Tonzfeznprhzimk'', voleva combattere il gusto eccessivamente grecizzante del teatro tragico italiano del suo tempo. Rutzvanscad è il giovane re della Cina e la trama presenta caratteri, oltreché cinesi, turchi e persinai; celebre è la sorprendente scena finale, in cui le istruzioni per la regia prevedono che sul palcoscenico buio e vuoto, dopo un certo rumoreggiare del pubblico che invoca gli attori, appaia il suggeritore con in mano un cerino ad annunciare che vana è l'attesa, perché gli attori sono tutti morti in battaglia. Bell'esemplare.
Allacci 686. Melzi I, 189: «faceto critico-satirico componimento».Cat. Olschi CXLI, n. 420. Lancetti, Pseudonimia, 58.