de MUSI , Agostino.
La Temperanza
incisione originale a bulino (mm 166x221), I stato /II, , 1517, monogrammato e datato. Impressione nitida e ben contrastata, nel I stato di 2 prima dei ritocchi; su carta con filigrana dell'Ancora nel cerchio, databile ai primi decenni del Cinquecento. Il foglio reca al verso il timbro di un collezionista anonimo. Ispirata ad un disegno disperso di Raffaello, l'incisione d' Agostino riprende inoltre l'affresco della lunetta della Stanza della Segnatura: La figura della Temperanza è ritratta seduta con una leggera ed elegante torsione del corpo verso la sua sinistra, regge con grazia le redini, con un capo stretto nella mano destra, mentre guarda sulla sinistra un putto alato. Incisione tra le più raffinate di Agostino, per l'essenzialità del tratto e la bellezza del volto della giovane. Buono stato di conservazione.
Agostino de Musi detto Veneziano (1490 ca. – Roma, 1540 ca.) dopo un periodo trascorso a Firenze si trasferì a Roma, dove conobbeMarcantonio Raimondi che gli fu maestro (Baldinucci, 1686).Il De Musi che generalmente contrassegnò le sue stampe con il monogramma "A. V." (Agostino Veneziano), in quattro intagli firmò per esteso come "Agustino di Musi" (S.Margherita, B. 119;Ilvecchio pastore, B.409;Gli animali, B. 414;La Vergine dalla scimmia, B. VII, 42) e in un quinto in latino: "Augustinus venetus de Musis ..." (Glischeletri, B. 424).La sua produzione incisoria - spesso di soggetti inusuali - fu assai vasta, soprattutto se rapportata al breve arco di tempo in cui fu realizzata, all'incirca tra il 1514 e il 1536. Ricevette la sua prima formazione artisticaprendendo come modello Campagnola e Dürer. Insieme a Marco Dente da Ravenna, contribuì con grande abilità alla prima vera e propria impresa artistico-commerciale impegnata nella riproduzione di soggetti raffaelleschi.
Bartsch, n. 358; Raphael Invenit, p. 41, n.1; Passavant 1889, II, p.100, n.59. Filigrana: variante Briquet, n. 475.
Le Blanc C., Manuel de l'Amateur d'estampes, 150, V. 3, p. 77, 1854-59