Vue d’optique-Pre-cinema

Vue de la Place Navone a Rome. 

Parigi, 1740 ca.

Incisione da matrice in rame (mm. 295x395), abilmente colorata da mano coeva: veduta prospettica animata da numerosi personaggi. In rari casi come questo la tavola veniva arricchita da particolari, come finestre e lanterne che, traforati in punta di forbice, al verso erano rinforzati da strisce di vari colori. Di particolare effetto risultano le grandi finestre dei palazzi romani che animano l'imponente Piazza Navona.  Queste «vues d'optique», dai colori molto vivaci, con cieli azzurri digradanti verso un orizzonte più chiaro, strade e piazze con una prospettiva accentuata, se opportunamente predisposte con intagli, forature e controffondature, erano presentate al pubblico all'interno di apparecchi ottici semplificati dal pantoscopio, allo zogroscopio, dalla lanterna magica al mondo novo. Si trattava di scatole in legno dipinto, spesso pieghevoli da viaggio, dotate di sportelli, lenti, candele e specchi per la rifrazione. Un semplice cambiamento della fonte luminosa consentiva un gradevolissimo passaggio dalla visione diurna ad un "effetto notte" in certi casi arricchito da stelline che sorprendeva il popolo anche grazie all'apparente tridimensionalità: i ciarlatani ambulanti nelle feste di paese richiedevano un compenso per la visione. Queste rare tavole sono considerate antesignane del cinema e il Museo del Cinema di Torino ne possiede una delle raccolte pubbliche più ricche d'Europa. Una ricostruzione di uno spettacolo e dell'impatto che aveva sulla popolazione, si vede nelle prime scene del film “Il mondo nuovo”, diretto da Ettore Scola nel 1982.

 

 Cfr. Maria Adriana Prolo - Luigi Carluccio. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino. 1978, la ricercata prima pubblicazione relativa al nascente Museo della Mole Antonelliana.  C.A. Minici Zotti, Il Mondo Nuovo. Le meraviglie della visione dal '700 alla nascita del Cinema, 1988.

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