MARCONI, Guglielmo.
Lettera autografa dedicata al tema del divorzio.
23 febbraio 1924.
3 pagine in-8 (168x134mm) chiaramente vergata su carta intestata ''Hotel Ritz Paris'' e firmate''Guglielmo Marconi''. Nella missiva si fa riferimento alla pratica di divorzio appena accettata da Parte del Tribunale della libera città di Fiume. ''Gentilissimo Marchese, l'avvocato Fabrizi mi ha riferito con quanta benevolenza tanto S.E. che Lei hanno seguito ed aiutato la mia procedura a Fiume. Ora resta l'altra (ed ultima tappa) di questo cammino poco lieto ed è che la sentenza venga deliberata in Italia. Sono persuaso che anche in quest'occasione non mi mancherà il suo appoggio...''. Marconi aggiunge che sarebbe disposto anche a rinviare il viaggio in America qualora la sua presenza fosse determinante per la ''buona riuscita della deliberazione''.
Nel 1905, il fisico, aveva sposato la nobile scozzese Beatrice O'Brien dalla quale aveva avuto quattro figli.Nel 1924, Guglielmo e Beatrice, decisero di mettere fine al loro matrimonio ma in Italia non esisteva il divorzio. Marconi, che non voleva assumere la cittadinanza inglese, decise di diventare cittadino di Fiume prima che la città - dove il divorzio esisteva ancora - fosse annessa all'Italia. Supportati dall'amico di famiglia Luigi Solari, il 12 febbraio 1924 ottennero la sentenza di divorzio dal tribunale di Fiume. Il matrimonio di Beatrice e Guglielmo fu annullato dalla Sacra Rota il 30 aprile 1927, consentendo ai due di potersi risposare con rito religioso. La sentenza fece scandalo in Italia ove la pratica venne comunque accettata il 15 giugno 1927 e diede la possibilità a Marconi di sposare in seconde nozze la giovane Maria Cristina Bezzi-Scali da cui ebbe poi la figlia Elettra.