RICCARDI.

Educazione fisica della figliuolanza nella parte che riguarda la bevanda,

ove si svelano anche i gravissimi danni, che ne derivano all'umanità tanto nel fisico che nel morale a cagione dell'uso del vino fatto per ordinaria bevanda, specialmente in età giovenile. Torino, presso Bernardino Tonso, Librajo in Dora Grossa, (ma Stamperia Reale) 1789,

in-8, pp. 120, (2) di errata e 2 bianche, legatura in cartone rustico coevo, vignetta al frontespizio. Edizione originale (seconda edizione 1791) di questa ''Operetta utile non solo ai Genitori, e ai loro figliuoli, ma altresì agli Educatori, ai Parochi, e a chiunque è preposto alla cura fisica, e morale della Gioventù.'' Melzi attribuisce al padre Riccardi la paternità di questa curiosa operetta morale in cui l'A. in cui si condanna l'abuso, ma anche l'uso, di vino. Il vino viene considerato particolarmente dannoso perché nei giovani impedisce lo sviluppo del corpo, causa il vaiolo, li rende soggetti ai vermi, inasprisce la bile, rende l'uomo inquieto, esaltato e talora assassino. L'opera è inoltre corredata da molti esempi e note tratti dagli autori classici in cui si condanna il vino e i suoi effetti. Buon esemplare, ad ampi margini.

Melzi I, p. 342

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