BEMBO, Pietro.

Gli Asolani di messer Pietro Bembo

Impresso in Vinegia, nelle case d'Alessandro Paganino, del mese di aprile dell'anno 1515,

in-24, (103x54 mm), ff. CXXVI, (2), (numerati in basso a destra, i ff. XVI e XCIIII num. XVII e XCIII, Segn.: A-Q8, manca l'ultimo bianco). Legatura veneziana quasi coeva in marocchino marrone, piatti riccamente dorati, entro una bordura a greche, al centro fleuron con motivo a nodi. Dorso a tre nervi, decorati con filetti e fregi. Segni di usura agli angoli e alle cuffie, restauri a lavoretti di tarlo. Entro elegante astuccio in mezzo marocchino marrone con rientranza di misura del volumetto nel contropiatto posteriore . L'anno di svolta nelle scelte editoriali di Alessandro Paganini fu proprio il 1515, quando iniziò a pubblicare una serie di libri in un piccolo formato quasi ignoto prima di allora, utilizzando un carattere ibrido tra il tondo e il corsivo, da lui disegnato, in uno specchio di stampa di 84 x 39 mm. Il suo nome è quindi nella storia della stampa grazie all'invenzione del formato in 24°, ottenuto stampando in formato in-ottavo su un foglio tagliato in tre parti con un carattere di 2,4 mm per linea, che rendeva necessario l'uso di lenti e pinzette per la composizione tipografica. Primo volume in-24 stampato da Paganini, dedicato a Lucrezia Borgia, come l'edizione Aldina del 1505. Paganini vi aggiunse la propria dedica a Bembo. Celebre dialogo scritto tra il 1497 e il 1504 dal patrizio e umanista veneziano Pietro Bembo. L'opera era stata pubblicata per la prima volta nel marzo del 1505 e Paganini la ripubblicò immediatamente dopo la scadenza del privilegio decennale aldino.Rarissimo , censito in sole 4 biblioteche pubbliche italiane (Convento francescano Dongo, Biblioteca Alessandrina a Roma, Queriniana e Marciana di Venezia). A. Nuovo, p. 37-62: "La collezione in ventiquattresimo è uno dei nodi dell'editoria di Alessandro: le è affidato un programma preciso e coerente... converrà tenere presente le invenzioni e gli spunti fecondissimi di Aldo e da questi ricostruire un disegno che, con mira più modesta, tempestivamente rispondeva alle nuove esigenze dei lettori, e quindi anche all'innegabile ridimensionamento della grande scuola umanistica italiana". Restauri ai primi tre fogli, con perdita di alcune lettere, una lieve gora d'umido al margine inferiore bianco, ma in bella rilegatura.

STC Italian 80; Nuovo, Alessandro Paganino (1509-1538), no. 20; Edit 16 v. 2 p. 92 n. 1172. R. Sturel. “Recherches sur une collection in-32 publié en Italie au début du xvie siècle”, Revue des Livres anciens, 1 (1913), pp. 50-73.

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