PULCI, Luca.

Il Driadeo d'Amore.

(In fine, colophon:) Florentie, (Nicolaus Laurentii Alamanus), die tertia Aprelis M.CCCC.LXXVIIII. (Firenze, 1479),

in-8, ff. 58 (i primi due ff., con la dedica, sono stati ricomposti tipograficamente nell'Ottocento): già nel XIX secolo era talmente raro da obbligare a ricomporre 2 fogli per completarlo. Legatura in marocchino granata con decoraz. oro, filetto ai piatti, tagli dor., dent. int., titolo al dorso (bound by Lloyd).(questo esemplare apparve nella vendita Hoepli, 23-28 aprile 1923). Prima edizione di mitica rarità del ''Driadeo d'amore'', dedicato dall'autore nel 1465 a Lorenzo de' Medici. Si tratta di un poema mitologico in ottava rima, celebre per aver fatto parte della biblioteca di Leonardo da Vinci. La scena è ambientata sui monti Calvanei nel Mugello, avvicinabile per l'argomento al Ninfale Fiesolano del Boccaccio. Racconta l'amore del satiro Severe per la ninfa Lora, come Diana lo trasformò in un liocorno, e come fu ferito dalla stessa Lora, nel fiume Sieve, e come poi la ninfa fosse tramutata nel fiume Lora, che si confonde col Sieve. Luca Pulci (Firenze 1431, morto in prigione per debiti a Roma nel 1470) fu fratello del più noto Luigi, che probabilmente lo aiutò a stilare il Driadeo. ''La comica vicenda narrata da Severe nel secondo libro del Driadeo è il celebre Anfitrione di Plauto. Il testo plautino, com'è noto, conobbe un'ininterrotta fortuna nel medioevo e nel Rinascimento'' (Lanza pp. 110-36). Testo poetico in volgare in edizione censita in sole quattro biblioteche nel mondo (Manchester, Harvard, Firenze Nazionale e Riccardiana). Ottimo esemplare (ex collezione Martini), malgrado la mancanza iniziale.

IGI 8212. Goff P1109. Brunet IV, 967. Gamba 1140. Dionisotti, Leonardo uomo di lettere, pp.21-50: ''Nell'elenco di libri di Leonardo del codice Atlantico è compreso il Driadeo''.

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