BENIVIENI, Girolamo.

Opere di G.B. Fiorentino. Novissimamente rivedute et da molti errori espurgate con una Canzona dello amor celeste & divino, col commento dello ill. conte Giouanni Pico Mirandolano distinto in libbri 3. Et altre frottole de diversi auttori.

Stampato in Venetia, per Nicolo Zopino e Vincentio compagno, 1522, adi XII de Aprile,

in-8, ff. 208  (benché num 302 con le carte 171-76 ripetute; e le tre carte finali num. 300, 261 e 302). Titolo in cornice xilografica figurata con scene di cavalieri, di torneo, motti, legatura posteriore in pergamena rigida, titolo manoscritto al dorso.  Rarissima seconda edizione (la prima, Giunta, 1519).  “Stimata edizione con le Frottole dei diversi Autori stampate per la prima volta”  (C.A.Chiesa, Libri italiani rari del Rinascimento, n.19). Nella dedicatoria si sottolinea come l'opera, malamente stampata a Firenze "non altrimenti che rutilante gemma in sterco giaceva", sicché il curatore tal Cassiodoro Ticinensis l'aveva "con accurata vigilanza alla primiera nitidezza ridotta, non posponendo l'osservazione delle regole del volgar più terso idioma".  Il modello di amore ficiniano aveva influenzato anche il grande principe-erudito Pico, che fu amato ardentemente dal Benivieni. A lui Pico dedicò il suo unico scritto in volgare e il Benivieni permise allo Zopino di aggiungere la Canzona d'amore,  con una premessa che spiegava gli scrupoli religiosi che l'avevano indotto a ritardarne la pubblicazìone. “Seguace del Ficino, compose un poemetto allegorico latinizzante intitolato "Amore" ed espose la teoria dell'amor divino del maestro in una canzone cui Pico della Mirandola appose un ampio commento. Divenuto fervente seguace del Savonarola, ripudiò il passato, volse a significato religioso le sue poesie d'amore platonico-petrarchesche...” (Treccani, II, p. 203). L'edizione riunisce dunque tutte le rime che il B. ritenne degne di esser pubblicate e consone al suo atteggiamento spirituale. Segue la nuova edizione della Bucolica, quindi il "capitolo" dantesco (ai f. 111-114 Cantiico in laude di Dante Alaghieri), varie deploratorie e consolatorie, poesie in lode di Lorenzo e in morte di Simonetta Cattaneo, altre dedicate al Pico, saggi di traduzione dall'ebraico e dal latino, laudi e canzoni morali di schietta ispirazione savonaroliana, nonché altri brevi componimenti  minori di tono scherzoso e faceto. Magnifico esemplare, fresco e marginoso con l'elegante corsivo dello Zopino assai nitidamente impresso e  con le Frottole in settenari impaginate con raffinitezza con ampissimi margini.

 Sander, I ,899; Essling 2141; Brunet, I , p. 773: “Edition peu commune, encore assez recherchée” Gamba, 1068; Adams, I, p. 112.C.A.Chiesa, Libri italiani rari del Rinascimento, n.19: "Stimata edizione con le Frottole dei diversi Autori stampate per la prima volta". 

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