Trattato di Scienza d'Arme, et un dialogo in detta materia.

Venetia, appresso Roberto Meglietti, 1604,

in-4, ff. (4), 71, (1 bianco), legatura coeva pergamena floscia, titolo ms. lungo il dorso. Dedica di G.B. Pulciani a Filippo Guidalotti. Frontesp. entro elaborata bordura con figure ed allegorie; ritratto dell'autore entro tondo e sue armi gentilizie. Illustr. da 51 incisioni in rame n.t.: di queste, 32 sono a mezza pag. mentre 18 sono impresse in coppia in orizzontale su 9 doppi fogli, il tutto inciso da Giulio Fontana. Si tratta degli stessi 12 rami della prima edizione ma tagliati a metà dividendo i due avversari, formando così 24 illustrazioni, riquadrate da un filetto e arricchite in alcuni particolari soprattutto negli sfondi e nel pavimento. Le 18 tavole disposte in orizzontale nella prima edizione vengono invece qui riproposte su doppio foglio; restano invariate invece le rimanenti illustrazioni. Terza edizione - assai più rara delle precedenti - dell'opera di Agrippa, uno dei più importanti trattati di scherma del Cinquecento, profondamente innovativo nell'introduzione dell'uso della spada di punta anzichè di taglio, in modo da portare le stoccate in modo rapido per linee interne: ''..,portò un grandissimo incremento alla teorica della scherma. Forse allievo del Marozzo, ne abbreviò, ne modificò il trattato, spogliandolo di molte superfluità e vi aggiunse di suo moltissime norme.. ritenuto come uno dei migliori maestri antichi, che vanti la scherma italiana e straniera... è il primo che faccia fare l'inquarto (cap. XVII)... descrive vari combattimenti di due contro due e di tre contro due; il modo di battersi con due spade"(Gelli).Interessante sottolineare che in 6 tavole, forse per la prima volta nella storia dell'incisione, si tenta di raffigurare le figure in movimento: a differenza di quanto sostiene Gelli ("descrive vari combattimenti di due contro due e di tre contro due") in realtà Agrippa rappresenta in queste tavole due soli schermidori contrapposti in successive posizioni del medesimo attacco o parata. L'Agrippa, milanese, fu anche ingegnere e matematico, presentò un progetto per il trasporto dell'obelisco vaticano, si occupò di idraulica ed inventò un sistema per la pesca dei coralli. Il Dialogo filosofico-astronomico posto in fine presenta delle importanti intuizioni sul movimento dei pianeti nella loro gravitazione; vi si riferisce al f. 67 v. una incisione a piena pag. raffig. la sfera ideata dall'Agrippa. Fu ristampato separatamente con il titolo ''Modo da comporre il moto nella sfera'', nel 1573 (Honeyman Sale 37). Bellissimo esempl. assolutamente genuino nella sua pergamena d'origine: si tratta probabilmente dell'esemplare di dedica che il Pulciani regalò al Guidalotti, come si evince dalla nota di possesso sulla sguardia anteriore ''Al Signor Filippo Guidalotti''. Al contropiatto ex-libris di Robert W. Bingham e timbro non identificato di antica collezione ''G.V.''. Soli 4 esempl. censiti.

Gelli 6-12: ''trattato già preziosissimo per l'arte schermistica.. anche questa ristampa è piuttosto rara''. Cockle 745. Riccardi I, 10: ''Ho registrata questa rara operetta a motivo del dialogo.. É notevole come asserisca che i pianeti pesano o gravitano gli uni sugl'altri, e di più che essi pesano in modo diverso sulla terra..''.

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