GELLIUS, Aulus.

Noctium Atticarum libri undeviginti.

(In fine, colophon:) Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Soceri, settembre 1515,

in-8 (164x91 mm), ff. (32, ultimo bianco), 289, (51), magnifica inusuale legatura coeva – probabilmente toscana – in marocchino bruno, con bordura a secco sui piatti a decorazione floreale racchiudente altro motivo che si sviluppa in verticale, dorso a tre nervi con trapezi a filetti che s'intersecano sul lato minore sui cui sorge un fiore. Impresa tipografica al titolo, ripetuta in fine; carattere corsivo e passi in greco. Dedica del curatore G.B. Egnazio (Cipelli) al proprio notaio Antonio Marsilio, unico esempio di dedicatoria nelle Aldine di quegli anni ispirata da un sentimento di amicizia e non da fini commerciali.
Prima ed unica edizione aldina, in seconda tiratura, recando nel registro al recto dell'ultimo foglio il termine corretto "duernionem". Esemplare appartenuto a Teofilo Gallaccini del quale sono la firma e lo stemma con tre galli, parzialmente cancellati con striature ad inchiostro bruno, ma leggibili sopra il titolo a stampa. Di suo pugno è una lunga nota sulla storia romana, che cita Gellio e Tacito, ed una chiosa nel margine del f. 49. Del Gallaccini bibliofilo è testimonianza il "Catalogo di opere antiche e moderne italiane e forestiere" della Libreria Giovanni Gallarini librajo bibliografo (agosto 1856, p. 296 n. 10126 1.60) in cui figurava un Pythagoras" greco e latino, del 1559 con sua firma di possesso. Il Gallaccini (Siena 1564-1641) fu poligrafo eclettico, autore tra l'altro del celebre "Trattato sopra gli errori degli architetti", compiuto già nel 1625, ma rimasto inedito fino al 1767, quando finalmente vide la luce a Venezia, Pasquali, per merito di Antonio Visentini. Splendido esemplare genuino, su carta forte, molto fresco ed eccezionalmente marginoso.Piccole mancanze agli spigoli, agli angoli e alle cuffie.

Renouard 73.9. UCLA II, 119a. G.F. D'Asola, n. 9 e note. STC. 294. Adams G-343.

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