BIRINGUCCIO, Vannuccio.
Pirotechnia nella quale si tratta non solo della diversità delle minere, ma ancho di quanto si ricerca alla pratica di esse.E di quanto s'appartiene all'arte della fusione, o getto, de metalli. Far campane, arteglierie, fuochi artificiali...
Nuovamente corretta, et ristampata.Venetia, Gir. Giglio, 1558 (in fine 1559),
in-8 (140x90 mm), ff. 345, (7), legatura coeva in pergamena, titolo ms. al dorso. Impresa tipografica al frontespizio, car. corsivo, iniziali in xilogr. Proemio dedicato dall'A. a Bernardino Moncellese da Salò. Nel testo 84 figure in xilografia di grande interesse riproducenti strumenti e fasi della fusione dei metalli, fornaci, alambicchi, campane, armi, ecc. Pregevolissima terza edizione (la prima apparve nel 1540) della più attraente opera di tecnologia pratica del XVI secolo, la prima e più celebre sulla metallurgia e mineralogia, la lavorazione a fuoco, con riferimenti anche all'alchimia. Biringuccio (nato a Siena nel 1480 e morto a Roma nel 1537), grande amico di Ben. Varchi, si occupò della costruzione di fornaci e mantici, della direzione di miniere e della fabbricazione di artiglierie in varie parti d'Italia. (Esemplare con qualche arrossatura e non grande di margini).
STC 106. Hoover Coll. 129 (I ed.): «...one of the classics in the history of science and technology». Duveen 79: «famous book on metallurgy and mining, containing interesting chapters on alchemy and illustrated by very fine woodcuts». Mieli, Scienziati ital. I, pp. 20-24: «Il trattato di Biringuccio si può qualificare come la prima opera organica relativa a tutto un gruppo di scienze applicate che sia stata pubblicata nel Rinascimento». Per ulteriori notizie bio-bibliogr. cfr. Diz. Biogr. Ital. X, 625-631. Govi, Classici, 72 (ed. 1540).