PETRUS DE BERGAMO
Tabula operum THOMAE Aquinatis.
In-folio (269x184 mm)., ff. 266 non num. (mancando di tre bianchi: a1, E6 e *2 e e anche *1 che contiene una sorta di registro su 28 linee impresse al solo recto, ottimamente facsimilato su carta antica), senza segnature ma: [a-m10 n8 o4 p-u10 x8 y12+1 z10 A-C10 D8 E6 *2]. All'epoca della legatura fu aggiunto all'inizio un foglio con un cartiglio inciso al cui interno è stato calligrafato il titolo e la data. 42 linee, minuscoli caratteri romani, indicazione dei capitoli mss. in rosso pallido (alcuni in parte rifilati), iniziali in rosso, annotazioni marginali coeve in inchiostro rosso. Buona legatura del XVII secolo in pergamena rigida, dorso a cinque nervi e tassello in pelle granata con titolo in oro. Il primo foglio con arrossature o tracce di polvere. Il verso dell'ultimo f. di testo comprende la fine dell'Indice e il colophon “Anno dni. MCCCCLXXIII, die undecimo martiis ex officina Baldaseris Azzoguidi Ci/uis bononiensis. Bononie”.Restauri a piccoli buchi ai primi 5 fogli, senza perdite, e agli ultimi 5 fogli, con 4 lettere abilmente riprese a penna. Al disotto, una porzione di cm 15x15 della pagina è stata rinforzata con un mezzo foglio di leggera carta vergellata che ricopre e lascia trasparire una macchia di inchiostro marrone che probabilmente cassava un'addenda mss.
L'Azzoguidi nacque da una antica famiglia bolognese che ebbe ambasciatori, capitani e notai. ; fu banchiere ma nel 1470, si riunì con due amici per convenire sull'introduzione anche a Bologna della nuova arte tipografica che - da Subiaco e Roma - andava diffondendosi a Venezia, Firenze, Milano. Un il 25 ott. 1470, quando, con atto rogato dal notaio Castagnola, si costituì la società editoriale tra l'Azzoguidi, l'umanista Francesco Dal Pozzo (Puteolanus) ed Annibale di Guglielmo Malpigli "ad artem et exercitium imprimendi sive stampandi pro tempore et termino annorum duorum”. Dopo i due anni convenuti, produsse da solo non più di una ventina di edizioni, utilizzando un carattere umanistico romano 113, simile a quello di Ulrich Han, uno più minuto, 99 R. simile ad altri usati a Vicenza e in certi casi un tipo tratto dai punzoni primitivi del fonditore Noctua. Questo è il primo libro che pubblicò impresso da solo, con questo carattere particolare. Tutti i libri dell'Azzoguidi sono di notevole rarità sul mercato.
L'opera maggiore di Pietro Maldura (ca. 1400-1482) è questaTabula, in seguito definitaaurea, indispensabile per la consultazione degli scritti di Tommaso d'Aquino;offre un elenco alfabetico, di lemmi accompagnati da rinvii, al fine di agevolarne il reperimento. Il testo fu ricavato sull'unico testimone manoscritto reperito.
Folio (269x184 mm). [267 of 270] leaves. Collation: [a-m10 n8 o4 p-u10 x8 y12+1 z10 A-C10 D8 E6 *2]. Lacking two blanks: a1, E6 , and *1, plus leaf *2 corresponding to the Registrum printed on 28 lines on the recto only. The present copy has a later title page, added probably in the 18th century, bearing a manuscript title (Tabula Bergomensis super Omnia Angelici Doctoris Opera. Bononiae 1473 excudebat Baldasar Azoguidus) within an engraved cartouche. 42 lines, Roman type, manuscript headlines and quire catchwords in red (some partially trimmed), paragraphs in red, contemporary marginal annotations in red ink. A few sheets have quarto imposition. Late 17th-century stiff vellum, spine with five raised bands and lettering piece. Small holes to the first and last 5 leaves slightly affecting the text, first leaf of text slightly foxed. The verso of the last leaf of text bears the end of the text and the colophon “Anno dni. MCCCCLXXIII, die undecimo martiis ex officina Baldaseris Azzoguidi Ci/uis bononiensis. Bononie”. Below this a half leave of later paper covers a long (15x15 cm) note inked out.
First edition of this index to the work of Thomas Aquinas by the Dominican theologian Pietro Maldura, better known as Petrus de Bergamo, who was professor at the Studio of Bologna (having Girolamo Savonarola among his pupils in the 1470s) and whose published works are all related to Thomas Aquinas. Petrus died in 1482 in Piacenza, where he was buried and venerated as a saint; Leandro Alberti in his description of Italy states that miracles were wrought through his intercession.
Petrus' major work is the Tabula, later called aurea, a very useful tool, still today, for consulting the writings of Thomas Aquinas. The Tabula offers a list, in alphabetical order, of headwords taken from the works of the “doctor angelicus”. Under each lemma, or dictio, are grouped all the propositions (sententiae) that refer to it, assigning to each of them a serial number. Each sentence is thus easily found thanks to the dictio under which it is lemmatized and the number that identifies it. (“DBIt., LXVIII, 2007, s.v.; and B.G. Guyot & T. Sterli, La Tabula aurea di fra P. M. da Bergamo in: “Angelicum”, LXXX, 2003, pp. 597-660).