Vite de' Pittori, Scultori, ed Architetti Genovesi, di Raffaello Soprani.

In questa seconda edizione rivedute, accresciute, ed arricchite di note da Carlo Gius. Ratti pittore. Genova, Stamp. Casamara, 1768-69,

2 volumi in-4 in un tomo, pp.VIII, 482, (6), 395, preceduti daantiporta, frontespizio e titolo a stampa leg. coeva in m. pergamena, titolo in oro al dorso, piatti in carta marmorizzata, tagli spruzzati. Dedica alla nobildonna Paola Durazzo Spinola da parte di Ivone Gravier. L'opera si pregia di una bella antiporta incisa da Giovanni Lorenzo Guidotti su disegno di Domanico Piola (la stessa della prima edizione), di un frontespizio inciso dallo stesso Guidotti su disegno del Ratti e di 68 ritratti squisiti, e fedeli, produzioni del fino bulino di Giuseppe Perini romano, la più parte di disegno del pittore Raimondo Ghelli ferrarese, altri su disegno del Ratti e una buona parte basati sui rami della prima edizione. Opera fondamentale e insostituibile per la conoscenza della storia artistica di Genova e del suo sviluppo sino al XVIII secolo.

Raffaele Soprani (1612-1672), patrizio genovese, fu pittore e storico dell'arte. Fu per due volte senatore della repubblica. Pur avendo studiato per parecchi anni la pittura, i suoi lavori non sono noti. Presto dovette scoprire come la sua vera vocazione fosse più la penna che il pennello. Le Vite non fu la sua unica opera. Il Soprani è anche l'autore di una importante bibliografia degli scrittori liguri e di alcuni altri testi per la maggior parte rimasti in forma di manoscritto.

Il Ratti (Savona 1737 - 1795) fu anche pittore alla maniera di R. Mengs e di P. Batoni, ma anch'egli fu più stimato per l'edizione accresciuta di queste Vite, nella quale aggiunse le notizie sugli artisti genovesi dal 1668 alla sua epoca. Scrisse anche le guide artistiche di Genova (1766; accresciuta nel 1780) e delle due Riviere (1780), e la biografia del Correggio (1781). L'impulso diretto venne dal suo maestro ed amico, Giulio Benso e dall'editore bolognese Carlo Manolessi, che nel 1647 avrebbe curato per il Dozza un'importante edizione illustrata delle Vite del Vasari e si rivolse al Soprani per le informazioni sull'arte genovese. Soprani iniziò a raccogliere materiali sugli artisti genovesi molti anni prima dell'uscita postuma del suo lavoro, che ebbe complesse vicende editoriali. I due volumi costituiscono la fonte fondamentale per l'arte genovese.

Bell'esemplare fresco e con buoni margini.

Cicognara 2372. Schlosser-Magnino pp.533 e 575 ''poderosa e abbondante raccolta di Vite''. Manno VI, 27109. Fossati-Bellani 2671.

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