Voyage pittoresque de Genève à Milan par le Simplon.

Paris, Imprimerie de P. Didot l'ainé, 1811,

in-folio (mm 432x291), ff.3 nn., pp.6, ff.(43) di testo, 35 tavole incise all'acquatinta, stupendamente dipinte a mano, precedute da occhietto, frontespizio, indice, ed accompagnate da uno o più ff. di testo descrittivo ognuna. Elegante legatura di metà ‘800 in m.marocchino salmone e angoli, firmata Darlaud Frères: dorso a nervetti in 6 scomparti, con titolo in oro su tassello azzurro, negli altri scomparti ricchi fregi ai piccoli ferri ed intarsio ovale dello stesso colore, taglio sup. dorato; al contropiatto ex-libris di Paul Helbronner, e suo timbretto HL sulla sguardia. Famosa stupenda serie di incisioni in rame all'acquatinta dai disegni dei Lory e da loro colorate e miniate presso l'editore. Prima edizione e prima tiratura; illustrato da 35 grandiose e luminose vedute di Ginevra, Sion, Brieg, Sempione, Monte Rosa, Gondo, Dovedro, Domodossola, Arona, Sesto, Isola Bella, Lago Maggiore, montagne, ghiacciai, ponti e gallerie; misurano mm. 200x280 circa, oltre a grandi margini. Tra gli album più belli dell'Ottocento e tra i più ricercati fra quelli di montagna, divenuto assai raro. I Lory padre e figlio (Berna,1763-1840 e 1784-1846) furono i più raffinati paesaggisti svizzeri del primo Ottocento: pubblicarono nel 1815 il Voyage pittoresque aux Glaciers de Chamouni, nel 1820 il Voyage pittoresque de l'Oberland Bernois; mentre il padre da solo aveva illustrato nel 1787 i due album più belli tra quello di Jean Fr. Albanis de Beaumont: il Voyage historique et pittoresque du Comté de Nice ed il Voyage pittoresque aux Alpes Pennines. PERRET, Guide des livres sur la montagne et l'alpinisme, 2694. MANDACH, LES LORY, 172-206. LONCHAMP, Estampes et livres à gravures, 473. Perfetto esemplare in carta grande, freschissimo e con stupenda colorazione originale, proveniente dalla biblioteca di Paul Helbronner (con suo ex-libris di grande formato, 115 x 83 mm ; ne utilizzò anche uno più piccolo di 95 x 69 mm). Scienziato e pittore, fu celebre per i suoi rilevamenti geodesici effettuati sulle Alpi, e per la triangolazione del massiccio del Bianco, pubblicati nella sua monumentale Description géométrique des Alpes françaises, in 12 volumi tra il 1910 e il 1939. A Paul Helbronner (1871-1938), fu dedicata una cima particolare (3.462 metri) del massiccio del Monte Bianco, che ora costituisce il punto più alto raggiungibile dal versante italiano tramite una funivia. Il suo ex-libris con il motto ''Perseverantia'' è una chiara allusione alla propria opera: si identificano chiaramente il Monte Bianco, la Meije, il Pelvoux e la Barre des Ecrins, che raffigurò; il compasso ed il pennello erano i suoi strumenti, la tela del ragno si riferisce alla triangolazione da lui effettuata che forma come una ragnatela sulle Alpi.

Perret 2694. Mandach, Les Lory, 172-206. Lonchamp, Estampes et livres à gravures, 473.

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