WITELO, Erazmus Ciolek
Peri optikes.
In-folio (mm 313x205), ff. (4), 297, frontespizio in rosso e nero con splendida vignetta xilografica che illustra diversi fenomeni ottici; stemma araldico inciso a piena pagina del Conte Palatino del Reno e Duca di Bavaria, cui l'opera è dedicata. Numerose figure geometriche nel testo. Solida legatura coeva in pieno vitello fulvo, piatti ornati da elaborate bordure impresse a secco, titolo e autore "Perspectiva Vitellion" impressi a secco al piatto superiore, dorso a 4 nervi abilmente rifatto.Eccezionale esemplare. Scritta in inchiostro antico in alto al foglio di titolo, lievi aloni a poche pagine.
Rara prima edizione di uno dei più antichi libri di geometria ottica, pubblicato da PetrusApianus and Georg Tanstetter.
Nato in Silesia negli anni Venti del XII secolo e morto alla fine del XIII secolo, il monaco polacco Vitellione (o Witelo), canonico di Breslavia, fu uno dei tre grandi prospettivisti occidentali, insieme a Ruggero Bacone e Giovanni Pecham, che studiarono la questione dell'ottica nel Medioevo, più precisamente tra gli anni Sessanta e Settanta del XII secolo. Studiò arti a Parigi e diritto canonico a Padova e trascorse un periodo alla corte papale di Viterbo.
Il De perspectiva, la sua opera più nota, fu scritta intorno al 1270 su richiesta di Guglielmo di Moerbeke, un erudito esperto di scienze e filosofia naturale che aveva conosciuto alla corte papale di Viterbo. Vitellion si rifece in larga misura all'opera del matematico e fisico Ibn al-Haytham (X-XI secolo), noto come Alhazen, che ebbe un notevole impatto sulla nuova concezione europea delle teorie ottiche. Fu questo Peri optikes, del resto, a contribuire principalmente alla diffusione dell'opera di questo studioso arabo.
Il trattato di Pecham fu effettivamente pubblicato per primo, intorno al 1482 a Milano, ma la pubblicazione di Vitellion precede di diversi decenni quella della Perspectiva di Bacone, che apparve molto tardi, a Francoforte nel 1614.
L'opera di Vitellion è composta da dieci libri e tratta di teoremi geometrici, della propagazione della luce e dei colori in linee rette o rifratte, della fisiologia e della psicologia della visione, della riflessione dei raggi e della formazione di immagini da parte di diverse forme di specchi. Il libro X tratta specificamente della rifrazione, in particolare della visione attraverso raggi rifratti su superfici piane o sferiche.
Dibner, Heralds of Science, no. 138.Gérald Péoux, "L'Homme, l'air et les refractions à la fin du XVIe siècle", in Bulletin de l'Association Guillaume Budé, 2010/2, pp. 227-250, note 15