DENTE , MARCO.

L'assemblea dei sapienti

bulino, mm 238x194, è impressa su carta filigrana P gotico con fiore databile alla prima metà del Cinquecento, 2 mm di margine oltre la linea di riquadro.Monogramma "SR"su una tavola bianca in basso a sinistra. Secondo il Vasari significava"il segno di Raffaello", e fu adottato dal Dente come proprio. Il soggetto è da mettersi in relazione con i disegni eseguiti da Raffaello sul tema della Sacra Famiglia, dove Dente se ne rivela vivace e dinamico interprete, di contro a un irrigidito Marcantonio, anch'egli esecutore del soggetto. E' noto uno stato, non conosciuto né dal Bartsch né dal Kristeller, recante anche la sigla "RVP", che sarebbe naturalmente da sciogliersi in"Raphael Urbinatis pinxit". Bella tiratura ben conservata, di questa articolata composizione che raffigura, immersi in un arioso paesaggio, tre gruppi di personaggi: un gruppo di filosofi si riunisce sotto un portico “in disputa” intorno ad un libro; altri tre discutono intorno ad una sfera armillare, mentre, nel primo piano, una giovane donna invita un giovane “malinconico” a consultare un libro di astrologia. La composizione fu copiata con varianti in una silografia nell'edizione del 1540 de Le Sorti dei Francesco Marcolini.

Marco Dente, originario di Ravenna e attivo a Roma nella cerchia di Marcantonio Raimondi, fu incisore di fiducia di Raffaello a partire dal 1515 circa e morì a Roma durante il sacco del 1527. Fu un virtuoso del bulino, ricordato negli scritti di Giovan Francesco Doni (1549) e di Giorgio Vasari (1550 e 1568), secondo il quale è l'unico degno di essere menzionato tra gli "infiniti" che operarono nella scia del Marcantonio. Ancora Vasari riferisce ch'egli operò lungamente al fianco di Agostino Veneziano.

Bartsch, n. 479; Passavant, n. 56; Le Blanc, n. 54.S. Massari, inRaphael invenit(catal.), Roma 1985, pp. 13-17.

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