BOCCACCIO, Giovanni

Il Decamerone.

Nuovamente corretto e con diligentia stampato. Firenze, heredi di Phil di Giunta, 1527 (ma Venezia, Pasinello, 1729),

in-4 (mm 237x165), ff. (8, ult. b.), 248, impresa tipografica giuntina all'inizio ed in fine. Bella legatura intarsiata coeva, probabilmente romana, in pelle, con estesa e varia decorazione in oro al dorso a nervi ed ai piatti e (bordure varie, tondi ai piccoli ferri, intrecci lineari), tagli dorati e cesellati, dentelle int. Fedele contraffazione settecentesca impressa dal Pasinello per cura di Stefano Orlandelli, a spese di Joseph Smith, console inglese a Venezia nel 1729, tirata in soli 300 esempl. (Bacchi della Lega, p. 36, per probabile errore tip. parla di trenta esempl.). L'edizione 1527 si pose come versione universalmente riconosciuta del testo sino a quella del Manelli del 1761, divenendo un simbolo della libera repubblica fiorentina, in quanto, come ebbe a dire il Foscolo, quasi tutti coloro che vi lavorarono (Bernardo Segni, Pier Vettori, Baccio e Bartolomeo Cavalcanti, Francesco Guidetti) morirono combattendo contro i Medici. La mitica rarità di quell'edizione indusse il Console Smith a finanziare nel 1729 questa preziosa contraffazione. Bellissimo esemplare, marginoso (restauri alle cerniere).

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